Il pessimo inizio del 2016, col petrolio crollato di oltre il 20% in un paio di settimane, ha inflitto sofferenze insostenibili ai produttori di shale oil.
Il crollo del prezzo del petrolio sembra aver convinto i produttori di shale oil a fare i conti con la realtà. Tre dei maggiori player americani - Continental Resources, Hess Corp e Noble Energy - hanno annunciato pesantissimi tagli degli investimenti che porteranno a un sensibile calo di produzione.
Per Continental il capex sarà più che dimezzato, con una riduzione del 66%. La sua produzione dovrebbe scendere di 200mila barili al giorno.
Hess - in rosso per oltre 3 miliardi di dollari nel 2015 - sacrificherà invece una produzione tra il 7-12%, con un taglio degli investimenti del 40%.
Noble Energy infine dimezzerà le spese, oltre ad abbassare la cedola trimestrale da 18 a 10 cents per azione.