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Petronilla: Fave dei morti

Da Patiba @patiba1

Petronilla: Fave dei morti

Fave dei morti
(2 Novembre)
Vi ho detto, in uno degli scorsi anni:
"Il giorno 2 di Novembre preparate il tradizionale piatto lombardo: Tempie e Ceci"
e quest'anno vi dico: "Il giorno 2 di Novembre preparate i tradizionali dolci mondiali:
Fave dei morti".
Vogliono, infatti, certe usanze, che in quel dì si commemorino quanti già dormono in Camposanto, non solo con infiorare croci, accender lumicini, e recitare preghiere, ma anche col mangiare certi piatti che tradizioni vecchie di secoli... che tradizioni del tempo di Matusalemme vorrebbero che nel dì dei morti fossero porti su di ogni desco.
E poiché, tra i classici piatti riservati al giorno, sono anche le "Fave dei morti", cioè i dolcini che all'approssimarsi del Novembre colmano le vetrine di ogni pasticceria, e che assai lontanamente ricordano, nella forma, quella di fave gigantesche, così ora vi ho detto: "Ammannite i dolci tradizionali" e così aggiungo: "La facile ed economica maniera di fabbricarli, è... qua":
***
Comperate 2 etti di mandorle dolci (naturalmente senza guscio); mondatele; mettetele in acqua molto calda per cinque minuti; toglietene la bruna buccia.
Pesate 1 etto di zucchero.
Mettete, nel mortaio, un pizzicone di quelle mandorle e un pizzico di quello zucchero; pestate per bene; e versate infine il pestato su di un angolo del tavolo (meglio se esso avrà il piano di marmo).
Ripetete, con nuove dosi, l'operazione, ricordando che solo così, pestando entrambi insieme, lo zucchero potrà assorbirsi tutto l'olio sapido e profumato del quale le mandorle sono impregnate.
Alla grossa farina che avrete ottenuta, unite:
1 etto di farina, 1 uovo intero, mezzo cucchiaio colmo di burro, 1 cucchiaio di acquavite, la corteccia raschiata fine di mezzo limone, e - se, a differenza di me, né gradite il gusto, e se volete osservare ogni regola di classe cucinaria - anche1 cucchiaino colmo di cannella in polvere.
Mescolate; impastate; lungamente manipolate; aggiungete (se sarà necessario) un altro goccio di grappa.
Quando - manipola e manipola - sentirete ben morbida la pasta, infarinate leggermente le vostre mani ed il piano del tavolo; su di questo riducete la pasta in lungo cilindro grosso circa un pollice; tagliatelo in tanti pezzettini del volume di una grossa nocciola; con il dito, schiacciateli tutti un po' nel mezzo, sì da dar loro l'aspetto... approssimativo di tante fave; e se ci tenete alla perfezione, dipingete anche a ciascuna la superficie, con un po' d'uovo battuto.
Ungete con burro la latta del forno; spolveratela leggermente di farina bianca; distribuitevi sopra le fave un po' distanti l'una dall'altra; infornate in forno non troppo caldo; e dopo 20 minuti...
***
Ecco pronte, per la domestica cerimonia mangereccia, le squisite fave che, raffreddandosi, si faran croccanti; e che, in scatola di latta, si manterranno... fresche anche quando il 2 Novembre sarà passato da un pezzo!

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