Ebbene si, perchè quando si legge su un libro di storia che tale sovrano aveva come amante Tizia o Caia e che tale grande artista aveva relazioni omosessuali , è storia. Oggi invece, le stesse cose su personaggi attuali sono pettegolezzo, anzi, per essere più moderni, gossip.
In preda ad un feroce mal di testa, nella speranza di poterlo placare, mi sono coricata ed ho acceso la TV, a basso volume, sintonizzata su un canale a caso. Ho ascoltato ad occhi chiusi, in sottofondo, la storia del gruppo musicale dei Queen nato negli anni 70 e del suo mitico leader Freddie Mercury. Conosco poco Freddie Mercury, il suo gruppo non è mai appartenuto al mio genere musicale, ma dalle poche canzoni che conosco ho potuto apprezzare le sue doti vocali superlative.
Ebbene, nei primi anni novanta Freddie Mercury stupì una parte dei fans rivelando la sua malattia, l’AIDS, contratta a causa di una vita sessuale sregolata. Però non rivelò invece la sua relazione segreta col ballerino Rudolf Nureiev che guarda caso morì per la stessa malattia di Mercury , a breve distanza di tempo. Non sono qui per sputare sentenze e nè per gettare fango su personaggi che sono passati alla storia per le loro qualità artistiche, ma per mantenere viva l’attenzione su un male che , cominciato in sordina a metà degli anni ‘80, ad oggi non è stato ancora sconfitto. L’ultima generazione di ragazzi non ha abbastanza chiarezza su questo problema. Le istituzioni hanno in qualche modo abbassato la guardia, rispetto al primo periodo, e invece dovrebbero ricominciare a divulgare in maniera più capillare, la gravità di questo male nato nel secolo scorso ma sempre in agguato.
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