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Pettenasco; città del Giro-Donne 2010.

Creato il 17 maggio 2010 da Manuel
Pettenasco; città del Giro-Donne 2010.
Pettenasco; città del Giro-Donne 2010.
Foto – Amate prendere il sole, fare passeggiate in collina, farvi una nuotata? Benvenuti a Pettenasco. Panorami e scorci non mancano, per chi vorrà ingannare il tempo in attesa della carovana del Giro femminile.
Riflessi di storia, rivivono sullo specchio dell’Orta. Riflessi rosa saranno poco distanti.
ARRIVO DI TAPPA DELL’ONDULATA 5^ FRAZIONE, PETTENASCO ACCOGLIERA’ LE GIRINE CHE ARRIVERANNO DA ORTA SAN GIULIO. I CHILOMETRI CHE AVRANNO COPERTO SARANNO 122.
(alcuni stralci di questo articolo sono stati copiati da Wikipedia)
Pettenasco si presenta al visitatore come un centro dove la vacanza tranquilla sembra proprio di casa. Località di modeste dimensioni, gli abitanti non arrivano a 1.500, vive su una delle coste del bel Lago d’Orta. Siamo in Provincia di Novara e nella sesta giornata di corsa. Sarà una tappa che vedrà le atlete pedalare per diversi passaggi vicine al Lago d’Orta.
Faticheranno su e giù per zone collinari che un secolo addietro erano preziosa fonte di guadagno per la gente di questa terra. Ancora più anticamente si trovano tracce di una notevole attività vitivinicola infatti negli "statuti di Petinasci" del 1433 sono evidenziate alcune prescrizioni tra le quali quella che condannava i cani all'arresto forzato in casa da agosto ad ottobre per conservare intatta l'uva nelle vigne.
Oggi, per non dimenticare ed in onore di un passato ormai perso per sempre (Pettenasco ancora agli inizi del 1900 era un fiorente frutteto, la sua copiosa frutta e verdura oltre ad essere venduta ai mercati dei borghi attorno al lago veniva anche esportata nella vicina Svizzera, grazie alla appena sorta linea ferroviaria per il Sempione), hanno ritrovato vita alcuni vigneti.
Il percorso; più o meno 40 chilometri a giro con circa 10 chilometri di pianura. Il tutto ripetuto 3 volte, fino al finale che sale a Pettenasco. Sei le salite con tre GPM tutti uguali. Erte non tremende, almeno fino all’ultimo giro dove la stanchezza potrebbe saltar fuori grazie ad un percorso che, tutto sommato, è ondulato per tutta la sua lunghezza. “È tutto un mangia-e-bevi!” direbbe Cassani…
(continua)

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