C’è una ricetta classica della cucina francese, che pare abbia in realtà lontane origini toscane, una ricetta il cui nome è stato dato a una delle commedie più divertenti a cui mi sia capitato di assistere: l’anatra all’arancia. La commedia è di George Feydeau, e la raccomando vivamente. La ricetta, ottima, è purtroppo abbastanza lunga.
Ecco quindi, puntuale, la mia rivisitazione sprint.
Ingredienti per quattro persone:
- 2 petti d’anatra
- 2 arance non trattate
- 2 cucchiai di miele
- 2 cucchiai di olio evo
- 1 bicchierino (ino) di Grand Marnier
- 1 foglia di alloro
- Poco sale
Tempo di preparazione e cottura: 30 minuti
Attenzione perché è molto semplice, ma i passaggi sono diversi.
Per prima cosa, con il coltello di ceramica ho inciso la pelle dell’anitra, come ho fatto qui, di modo da facilitare la cottura e lo scioglimento del grasso.
Ho preparato le arance ben lavate, quindi le ho sbucciate usando il pelapatate per prelevare solo la parte arancione, ho tagliato a julienne la buccia e ho spremuto il succo.
In un tegame ho scaldato appena l’olio, ho aggiunto la foglia di alloro, ho appoggiato i petti d’anitra dalla parte della pelle e li ho rosolati, girandoli dopo qualche minuto e rigirandoli ancora: in tutto, sette o otto minuti.
Ho estratto la carne dal tegame, ho abbassato la fiamma al minimo e ho aggiunto al fondo di cottura il miele poi, una volta che si è ben sciolto, la scorza delle arance, il Grand Marnier, infine il succo delle arance.
Nel frattempo ho tagliato a fettine i petti d’anitra, e li ho aggiunti alla salsina che si era preparata. Li ho rigirati giusto un paio di volte per finire la cottura all’interno (che deve comunque rimanere rosato).
Sono pronti, e vanno gustati subito, ben caldi.
Il contorno? Un purè di patate che andrà a profumarsi con l’intingolo avanzato.
Ricetta classica, rapida, semplice, ma d’effetto.
Strategie: E’ possibile rosolare in anticipo il petto d’anitra intero, e preparare l’intingolo, oltre che terminare la cottura della carne affettata, al momento di andare in tavola. Io faccio sempre così, in quanto l’odore del grasso d’anitra rosolato è abbastanza persistente, e lo spezzare la preparazione mi permette di areare la cucina.
Variazioni sul tema: Al posto del miele, si possono far caramellare due cucchiai di zucchero.
Vino: Traminer aromatico Alto Adige
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