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Pezzetti sparsi (di sana follia?)

Creato il 27 gennaio 2011 da Eileen
Aereoporto
"sei arrivata" (ma significava grazie a dio sei qui. O anche è stato così duro restare separati o piuttosto ti amo)
"Si, sono qui" (che era uguale a non mi hai abbandonata oppure diamoci una tregua)
"Avevo tanto bisogno di vederti"
Sorrisi contagiosi.
Locanda nella nebbia fra la brughiera
Camera di mille stoffe, camino acceso.
Iniziamo unlento two-step e mi dice immagina che sotto si sia la sabbia.
Sentivamo la musica dal piano di sotto ma ci pareva un concerto privato. Ho chiuso gli occhi e mi sono sciolta contro il suo petto, trovando un punto in cui la mia testa combaciava con la curva della sua spalla come la tessera di un mosaico.
Abbiamo ballato come ballano gli angeli.
Appartamenti privati dentro la casa paterna, Londra ( o giù di lì)
"Non sopporto che tu mi abbia mentito"
"Ci stiamo lasciando?" mi dice lui con un filo di voce
"Perchè stiamo insieme Spencer?"
Lui si alza e prende il volto fra le mani. Io sento la rabbia che mi scivola via dallae guance. Chiudo gli occhi e cerco di resistere alla forza magnetica del suo tocco, ma mi pare più forte di qualsiasi altra cosa.
Senza la mia solita rabbia mi sembra di andare in frantumi.
Cosa sono senza di lui?
Perchè l'attrazzione verso di lui è sempre più forte delle cose che mi spingono lontano da lui? Ragione, sensibilità, istinto di sopravvivenza persino.
Mi guarda, e il resto si dissolve.
"Eleonora. Niente potrà mai cambiare quello che provo. Qualunque cosa tu senta. Qualunque cosa succeda." Calma. Respiri sui respiri.
"Ma ho bisogno di qualcosa di più che essere voluta. Ho bisono che stiamo insieme, davvero".
Mi fa un sorriso triste.
Gli sistemo una ciocca di capelli biondi dietro a un orecchio, osservandolo troppo a lungo.
"Devo andare adesso"
"Si, hai ragione, è tardi."
Ho preso l'aereo.
Ma gli ho detto che lo amo.

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