Si sono ispirati a Maria Callas i due stilisti di Valentino e come ogni stagione, hanno ipnotizzato il parterre senza il bisogno di stupire con grandi scenografie o di utilizzare musica techno per confondere l'attenzione dei loro invitati. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli hanno capito, infatti, che la moda è una forma d'arte e per loro ogni sfilata è un'ottima occasione per dimostrarlo. Il defilè inizia sulle note della famosa opera lirica ''La Norma'' e già dalla prime uscite si intuisce lo stile etnico a tratti quasi folklorisco della nuova collezione, che è stata a mio parere una delle più belle a livello internazionale.
A differenza degli altri defilè visti a Milano e a Parigi il pubblico, dalla prima all'ultima fila, è rimasto estasiato non per la singolare bellezza di ciascun abito, ma soprattutto della straordinaria maestria e artigianalità che traspariva nei capi interamente cuciti a mano: una manodopera unica che nessun fashion designer, nemmeno il geniale Lagerfeld, è arrivato a toccare.
Bellissimi gli evening dress con intarsi in pizzo e seta sapientemente abbinati ad accessori dai dettagli etnici come le frange, che si confermano uno degli indiscussi trend della prossima stagione dopo averle viste nei precedenti show firmati da Gucci e Roberto Cavalli. Ancora una volta Valentino si afferma come uno dei miei brand preferiti e noi italiani, almeno per una volta, possiamo essere fieri di avere talenti simili: grazie!
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Giulia Ciccarelli.