di Andrea Vigneri
In un sistema moda in cui tutto si evolve, tutto passa dall’in all’out nel cambio di una stagione, scegliere la via della classicità senza tempo è un grande rischio, ma è anche la forza di un marchio come Valentino e il merito dei suoi eredi, capaci, dopo le prime stagioni più sperimentali, di proseguire nel solco dell’ultimo imperatore. Puntuali ad ogni sfilata mi conquistano.
Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli hanno scelto il blu, il nero ed il neutro color carne per i look da giorno: retti tailleur dalle giacche leggermente allungate e gonne sopra il ginocchio o maglie di prezioso cashmere sopra gonne di pizzo che restituiscono sinuosità alla figura femminile. Dopo alcune stagioni di accessori più elaborati ecco un ritorno alla discrezione: stivali minimali come quelli da pioggia di pregiato pitone (come le piccole borse a tracolla) o basse ballerine allacciate alla caviglia.
L’effetto chemisier degli abiti da sera ribadisce il carattere tradizionalmente aristocratico, le leggere trasparenze alludono ad una seduzione più ricercata, i preziosi ricami in pizzo chantilly sono il segno di riconoscimento di una sartorialità magistrale. Nulla è ostentato, nè la bellezza delle donne, nè l’opulenza degli abiti, ma forse proprio per questo la donna Valentino si riconosce fra mille altre.
Photo: Vogue.it