Phil Harrison su ID@Xbox: la clausola sulla contemporaneità di lancio è destinata a rimanere? - Notizia

Creato il 01 aprile 2014 da Intrattenimento

Programma in evoluzione, ma Harrison al momento non risponde chiaramente alla questione parity clause

L'ottimo programma di Microsoft dedicato agli indie su Xbox One, ID@Xbox, è caratterizzato anche da quella che molti sviluppatori considerano una falla notevole, ovvero una particolare clausola che impone, a chi prende parte al programma, la contemporaneità nel lancio del gioco sulle varie piattaforme o comunque l'uscita non ritardata su Xbox One, a meno che non vi siano accordi di esclusiva precedentemente sanciti dagli sviluppatori con altri produttori.
Per molti indie questo rappresenta una complicazione, perché a causa delle dimensioni ridotte degli organici e dei budget non è facile sviluppare e lanciare in contemporanea più versioni di un gioco e considerando che il programma è partito più tardi rispetto a molti accordi presi da svariati sviluppatori anche con Sony e Nintendo, diventa difficile garantire un'uscita non ritardata su Xbox One. In ogni caso, Phil Harrison di Microsoft non sembra vederla in maniera così negativa: intervistato da Edge, ha spiegato che "è difficile parlare di questi accordi commerciali in un'intervista con i media", ma anche senza scendere nei dettagli ha fatto capire che l'organizzazione di ID@Xbox per il momento sembra destinata a rimanere questa a grandi linee.
Tuttavia, ha ribadito che la questione verrà comunque discussa caso per caso, come riferito in precedenza, senza escludere dunque che la regola possa essere annullata o elusa in vari casi, a seconda dei contesti. In generale, si tratta di una situazione alquanto in divenire in quel di Microsoft: "Chris Carla e il suo team stanno facendo un grande lavoro ascoltando gli sviluppatori e condividendo idee con loro, e continuando a rifinire e adattare il nostro programma di sviluppo", ha spiegato Harrison, lasciando dunque presagire anche cambiamenti interessanti per il prossimo futuro.
Fonte: Edge


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