Da uno che vanta 1640 partite da coach, con la mostruosa percentuale del 70,4% di successi (1155 gare) c’è molto da imparare e il tecnico olandese, al momento, non lo sta facendo nel modo giusto, a giudicare dai risultati. Ma Phil Jakcson è personaggio sui generis con lati che molti ancora non conoscono.
Phil Jackson: droga, stranezze e segreti del guru Nba
Come l’utilizzo di LSD e marijuana su una spiaggia di Malibu, per intraprendere esperienze “alternative”: l’anno successivo, il 1974, la sua best season. Stranamente, analogie con Steve Jobs che fece un percorso simile: “Prendere LSD fu un’esperienza profonda, una delle più importanti della mia vita”, è scritto nella sua biografia. Il guru Nba viene considerato un genio, tra i migliori coach di sempre; tuttavia ha vinto il titolo di allenatore dell’anno una sola volta: stagione 1995/1996. Stranezze (qui: Twitter e lo sport: le 5 figuracce più clamorose) legate a una carriera ineguagliabile.
Phil Jackson: la relazione con Jeanie Buss e il cancro alla prostata
Un po’, con un po’ di fantasia, come Ibrahimovic nel calcio, campione dalle giocate geniali e la leadership unica, mai conquistatore del Pallone d’Oro. Jackson, considerato il toy-boy dell’ereditiera Jeanie Buss, presidentessa dei Lakers, e coniglietta a tempo per Playboy quasi 20 anni fa: “Posai per Playboy perché Hugh Hefner era un amico di famiglia”.
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Poi il cancro alla prostata diagnosticatogli e venuto fuori nella primavera del 2011. Scrittore incallito, ha pubblicato già otto libri, tra cui Maverick – in cui rivela l’uso di droghe – e Eleven Rings: The Soul of Success, l’ultimo della serie. L’endorsement generale all’ex coach dei Lakers coinvolge gente del calibro di Magic Johnson e lo stesso Kobe Bryant: “Per Phil ho tanta ammirazione e tanto rispetto, e con lui ho un rapporto fantastico. Personalmente per me sarebbe difficile capire perché non è tornato qui, per la seconda volta. Sarebbe davvero duro, non capisco”. Kobe se ne farà una ragione. Per forza.