Su Twitter il lander Philae ha gia’ promesso che mandera’ a Terra molte cartoline dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. E sicuramente il mondo che sta per andare ad esplorare non e’ mai stato osservato da occhio umano e le cartoline appariranno senza dubbio sensazionali.
Al momento, Philae sta fluttuando nello spazio per raggiungere la superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. 22 chilometri e mezzo da coprire in 7 ore con una velocita’ di circa 50 centimetri al secondo. Dovrebbe toccare il suolo alle 17 ore italiane. Qualche tempo fa ho ricordato i 7 minuti di terrore per il lander Curiosity della NASA del 6 agosto 2012 quando tutto il mondo scientifico rimase col fiato sospeso in attesa di conoscere l’esito dello sganciamento del rover marziano. Qui oggi si tratta di ben sette ore di suspense per Philae e Rosetta!
Dallo Space Operation Centre (ESOC) a Darmstadt, in Germania stanotte non erano arrivate notizie molto confortanti. Per un po’ i tecnici e scienziati ESA si erano trovati nell’indecisione tra il GO e il NO GO di Philae, poi alla fine e’ arrivato l’annuncio: GO FOR SEPARATION!
Cosa era accaduto stanotte? Durante i normali controlli sullo stato di salute di Philae, si era notato che il sistema di discesa attiva, che fornisce una spinta per evitare il rimbalzo del rover una volta toccato il suolo, non poteva essere attivato. E’ andato tutto bene, e la separazione nello spazio e’ avvenuta regolarmente e puntualmente alle ore 8.35 GMT, le 9.35 ora italiana ma il segnale radio impiega ben 28 minuti e 20 secondi per raggiungere la Terra.
Cosa c’e’ di romantico in una missione come quella di Rosetta? L’aspetto umano, direi. Il lavoro di centinaia di persone, moltissimi precari e giovanissimi e’ stato sottolineato durante la conferenza di apertura della Mostra “In Orbita! Rosetta, cacciatrice di comete … e altre storie”, aperta a Padova fino al 14 novembre. Non solo. Il ventennio di preparazione, di sforzi comuni, il ventennio di idee, progetti, intuiti, precisione, dedizione, curiosita’ oltre che naturalmente la bravura e l’ambizione di voler arrivare li’, in quel sassolino che si muove tra i pianeti, un sassolino di circa 4 chilometri di diametro (anche se ha una forma molto particolare, a funghetto, quasi) che potra’ raccontare molto della storia del nostro Sistema Solare. Una sfida umana, tecnologica, una grande conquista della ricerca, che avra’ sicuramente grandi risvolti nella vita di tutti i giorni.
Questo e’ il punto. In traguardo spaziale, scientifico e tecnologico, si va sempre al limite… Questo spingersi al limite aiuta a trovare nuove soluzioni, nuove idee, nuovi progetti, nuovi traguardi.
Le immagine dovranno aspettare ancora, questa sera. Al momento possiamo solo immaginare cosa sta succedendo la’ fuori, tra l’orbita di Marte e quella di Giove. Le batterie funzionano benissimo, i primi dati stanno arrivando e tutto sta procedendo bene. Alle 12.07 italiane Rosetta ha chiamato casa e anche Philae ha fatto sentire la sua vocina dopo il distacco.