Cremesina uva turca, Uva da colorare, Uva turca, Cremesina, Vite di Spagna, Spinacio delle Virginia, Pokeweed, Teinturière, Kermesbeere, Hierba carmín.Forma Biologica: G rhiz - Geofite rizomatose. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.Descrizione: Pianta perenne, erbacea, vigorosa, con grosso fittone orrizzontale, fusiforme a polpa bianca; fusti eretti a sezione tetragonale, ramificati, lignificati alla base, succulenti in alto, glabri; rami subcilindrici; di colore dal verde chiaro al rosso violaceo, colore che diviene dominante con l'avanzare della stagione. Altezza della pianta compresa fra 1÷3 m.Le foglie, brevemente picciolate (1÷2 cn), sono alterne, lunghe 10÷25 cm e larghe sino a 10 cm, ovali-lanceolate con margine intero o ondulato, base arrtondata e apice acuto, spesso mucronato; la pagina superiore di colore verde chiaro brillante, che tende ad ingiallire nelle stazioni esposte al sole, quella inferiore è verde opaca con nervature prominenti, spesso di colore rossastro. I piccoli fiori senza petali, sono riuniti in racemi eretti o patenti, lassi, lunghi fino a 15 cm, opposti alle foglie; ermafroditi, portati da peduncoli bianchi di 5÷10 cm; di colore bianco-verdastro, rosato o porporino, hanno perianzio composto da 5 elementi sepaloidi, persistenti; 10 stami eretti; ovario supero verdastro costituito da 10 carpelli concresciuti al centro del fiore, stili brevi e persistenti.I frutti su peduncoli rosati, sono riuniti in grappoli persistenti e diventano penduli a maturazione per un graduale incurvamento dei peduncoli verso il basso; sono polibacche dal Ø di circa 10 mm, esteriormente rigate, prima di colore verde, poi porpora scuro tendente al nero, lucide, globose ± appiattite, hanno la forma di una piccola zucca marcata da 10 coste corrispondenti ai 10 semi contenuti all' interno. I semi di forma lenticolare, sono neri e lucidiTipo corologico: N-Americ. - America del Nord.Antesi: luglio÷ottobreDistribuzione in Italia: Specie neofita invasiva, originaria del nord America coltivata nell'Europa meridionale come pianta da giardino, è oggi largamente naturalizzata ed infestante. Presente in tutto il territorio ed in Puglia come casuale.Habitat: Terreni incolti, campi, giardini, margini di strade, rive dei corsi d'acqua, massicciate ferroviarie, ambienti ruderali, terreni freschi e ricchi di humus; 0÷400 m s.l.m.Etimologia: Il nome generico deriva dal greco "phytón" = pianta e dall'indi "lakh" = un colorante estratto da un insetto, dalla tinta simile a quella violacea del succo contenuto nelle bacche; l'epiteto specifico indica il continente d'origine.Proprietà ed utilizzi: Specie commestibile officinale
Pianta commestibile officinale.
Costituenti principali: saponine triterpeniche, glucosidi, glicoproteine, fitolaccina, fitolaccigenina, cariofilene, lectina, resina, cera, gomma, tannino, amido.
Erba amara, alterativa, catartica, narcotica, lievemente ipnotica, insetticida e purgativa, che riduce le infiammazioni, stimola i sistemi immunitario e linfatico e libera dalle tossine. È efficace contro molti batteri, virus, funghi e parassiti.
In medicina per uso interno nelle malattie autoimmuni, in particolare artrite reumatoide, in caso di tonsillite, ghiandole ingrossate, catarro cronico, bronchite, mastite, malattie cutanee e infiammazioni.
Per uso esterno in caso di dermatiti (comprese infezioni fungine), infiammazioni delle articolazioni, emorroidi, mastite, ulcere varicose.
Sebbene molte parti della pianta siano velenose, in molti paesi, è diffuso l'uso alimentare delle giovani foglie e dei germogli, dopo averli bolliti cambiando più volte l'acqua.
I giovani getti possono essere utilizzati come gli asparagi, mentre il succo dei frutti, era impiegato sino a non molti anni fa, oggi è perlopiù proibito e comunque sconsigliato perchè come il resto della pianta ha proprietà purgative, come colorante per il vino e dall'industria dolciaria.
Attenzione: alcuni componenti tossici possono facilmente attraversare la barriera cutanea e, in particolare, la linfa può provocare dermatiti da contatto in soggetti sensibili. Continua a leggere






