Piacere ! Io sono un water( sedicesimo capitolo)

Da Gattolona1964

Pizzi e olezzi del water.

ricordo quei pizzi al tombolo, punto croce, mezzo punto, quella biancheria da corredo nuziale profumata alla lavanda; sapori e odori d’altri tempi!)

Cari amici, sono quasi certa che una briciola di sorriso sono riuscita a strapparvela.Forse state iniziando a conoscerlo meglio e a volergli bene. Vediamolo sotto l’aspetto non di un oggetto del quale non parlare mai, ma cerchiamo di rendergli onore e merito per quel che fa, quello che rappresenta e ciò che tutti noi siamo, da sempre: emeriti water travestiti da esseri umani. Quasi tutti, quasi sempre, quasi quasi anch’io sono un water, forse non lo sapevo, ma vedrò di capirlo prima o poi. Con tutte quelle pastiglie profumate di ogni sorta che io stessa gli propino, infilandogliele sotto ai suoi bordi in maniera furtiva, sperando che non se ne accorga, riconosco che gli ho tolto la sua forte mascolinità, il suo proverbiale odore di feromoni maschili Ho voluto mascherarlo da donnetta e così facendo l’ho spersonalizzato. Ho usato ogni sorta di aroma: dal pino silvestre al muschio natalizio, dalla rosa selvatica alla prugna in fiore,dal limone biologico al fico fiorone, dal fiore di sambuco all’anice stellato, il rabarbaro, il nocino, la liquirizia,la violetta selvatica e per ultimo una tavoletta al peperoncino piccante. Quelle però son pericolose!Se l’individuo evacuante, voce del verbo evacuare tempo gerundio, cioè colui che evacua o defeca o orina, fa lo sbaglio di premere lo sciacquone con le natiche ancora appoggiate al bordo del water, poi si alza con una grossa orticaria e la prostata infiammata, se trattasi di soggetto maschile. Nel caso a fare popò sia una donna, si alzerà con le chiappe in fiamme per via del boschetto che brucia e la natura femminile ingrossata di due taglie. Per natura femminile, si intende quel dolce tiramisù che ci hanno regalato le nostre mamme alla nascita. Dal momento che la nostra intimità è fatta a strati, con vari guardrail ai lati, gallerie buie ma ben definite, con cartelli di segnalazioni ovunque, un promontorio all’ingresso e parecchia boscaglia più o meno fitta, auguriamoci almeno di non venire sfigurate in ogni parte della nostra Berni Vintage. Immaginiamo per un attimo, che tra le nostre chiappe qualcuno per dispetto, ci infilasse delle saponette per far uscire i vapori profumati, che imbarazzo sarebbe!Oltre a dover camminare di traverso per l’ingombro, ogni volta che noi povere anime del Purgatorio (mi sembra azzeccata la dicitura) dovessimo produrre un movimento di aria repressa, non solo uscirebbe un profumo misto non ben definito, ma produrremmo delle nubi di vapore acqueo con schiuma colorata.Vi chiederete il perché colorata: dipende da che cosa si è mangiato la sera prima. Sarebbe comunque un arcobaleno di colori, un trionfo di primavera con profumi mai annusati prima, una tavolozza di un pazzo pittore! Come l’otto marzo festa della donna, o il diciannove festa del papà.Vedremmo partire e non si capirebbe bene da quale base, in quella confusione, dei tubetti di tempera colorata alla velocità dei razzi, dei tappi di champagne, altro che l’ultimo dell’Anno! La mia amica ne infila, senza essere vista dal marito quattro di queste tavolette micidiali igieniche per water, una per ogni tipo di evacuazione: menta piperita, uva fragolina, sapone di Marsiglia, amaretto per dolci, Alkermes per la zuppa inglese. Ne usa una a seconda dell’umore e dell’aroma che si diffonde per la stanza, in seguito alla guerra che lei stessa combatte con il suo water. A volte si sbaglia: le aziona tutte insieme, iniziando quel carosello di cui poc’anzi vi raccontavo.Poverini questi contenitori di ceramica! Quando li vedo travestiti da turche per non dire da transwater, non li riconosco più, ed immagino quanto soffrano nel vedersi ridicolizzati così. Le mie amate ed amabili ziette hanno preparato dei copri coperchio di pizzo fatti all’uncinetto, li hanno inamidati con lo zucchero per farli restare rigidi (basterà questo stratagemma per i membri maschili?). Vi hanno cucito un copri colonna, glielo hanno fatto indossare aderente come un profilattico, hanno aggiunto il tappetino in parure, di una tonalità più scura in modo che si veda bene,dove una persona deve mettere i piedi. Un pizzo antico, nasconde lo sciacquone a catenella e una tendina ricamata a puntocesso serve per nascondere il rotolo della carta igienica. Insomma un travestimento carnevalesco, di cattivo gusto.Ora, dolci lettori e severe lettrici, ditemi voi come si può pensare di dover andare a volte d’urgenza, a depositare i gioielli di famiglia in una casa di tolleranza, in un piccolo “boudoir”o bordello degli anni venti che dir si voglia? Perché di fronte a questo siamo, qui non si parla più di andare a far popò o pipì, qui bisogna chieder “Permesso posso sedermi su di lei? Posso scostarle le sottovesti di pizzo, dovrei fare un bisognone.”Mi permette di toglierle la tendina di sangallo per entrare?” Trattasi non più di water, o di cesso, o di gabinetto nel senso stretto della parola; per andare a far pipì occorre essere maggiorenni, vaccinati e vestiti da Prima Comunione, con tutti quei pizzi che incutono terrore e rigore. Poi vorrei vedere se qualcuno di noi avesse il virus gastro intestinale, gli schizzi dove se ne vanno! E gli spruzzi e i lazzi? E i fronzoli dei pazzi pizzi, che prezzo e che pizzo devono pagare? Con tutte quelle macchie cosa diciamo? Che sono pizzi d’epoca antichi e originali?Che la ricamatrice confondeva i colori essendo daltonica? Mah, vallo a capire. Ci complichiamo sempre la vita, con cose inutili facendo sforzi inenarrabili per raggiungere risultati pessimi. Lasciamolo così, nudo e crudo, come la natura lo ha creato, non facciamolo diventare un “dandy inglese”, tanto è nato water, tutt’al più muore pappagallo o padella.

…questo ed altro è ciò che nella realtà deve subire il nostro amico! Non abbiamo ancora compreso che ridicolizzandolo e vestendolo con tutti quei pizzi e merletti, gli togliamo quell’allure maschile che tanto bramiamo? Ma lasciarlo così nudo e crudo, come natura lo ha creato, no vero?



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