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Piaceri della vita? Jean-Pierre Jeunet sbanca Saviano

Creato il 27 marzo 2011 da Giba1985
Roberto Saviano ha completato il lavoro sulle "dieci cose per cui vale la pena vivere". Circa settemila persone hanno replicato all'appello e inviato i loro dieci piaceri vitali. Lui ne ha selezionati alcuni e pubblicati su La Repubblica. Una grande pagina per il giornalismo italiano. Se ne sentiva davvero la mancanza. Se ci fossero stati quelli di Cuore avrebbero inserito tutto ciò nella rubrica "Mai più senza".*
Oltre ad aver scelto liste che molto si avvicinano ai suoi gusti, le ha scelte anche dannatamente radical-chic. C'è gente che prova piacere a "leggere l'epigrafe di Simonide che si trova alle Termopili", o gente che scrive: "ogni volta che passo da quelle parti, entrare in San Luigi dei Francesi con la certezza che i capolavori del Caravaggio aspettano me". Si, certo. Scusa se non continuo ma vado a prendere un caffè col cavallo di Nietzsche in piazza Vittorio.
Leggendole, durante un viaggio in autobus, le ho trovate così orrende, ostentatorie, patetiche. Sono andato a vedere alcune di quelle non pubblicate e sono ancora più orrende. Detto ciò, ognuno ha i suoi piaceri e non va a fare le figure del peracottaro sui giornali: "Scusa, cos'hai scritto? Ti piace leggere l'epigrafe di cosa?". Al massimo li racconta agli amici davanti a una birra. E se gli dice dell'epigrafe poi ti prendono per il culo.
Certe cose le puoi raccontare solo se hai la regia, la cura dell'immagine e del dettaglio di Jean-Pierre Jeunet. Solo così quei tuoi personalissimi segreti possono avere un certo charme e creare un trend.

E non devi stare necessariamente a Parigi e fare la cameriera per farlo.

*Repetita iuvant. L'iniziativa di Saviano non era neanche tanto originale. Sullo stesso Cuore l'avevano già fatta. Con risultati più godibili.
cuore

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