Pianeta Bordolano, la Convenzione di Aarhus coinvolge il giornale “La Provincia”?

Creato il 01 gennaio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

E' difficile ipotizzare che un qualunque sindaco con la fascia tricolore e il megafono vada sul suolo pubblico di un altro Comune a difendere o promuovere o comunque impegnarsi per i "propri valori", come li ha definiti una risposta a una lettera pubblicata sul quotidiano cartaceo di Cremona. Sarebbe davvero poco: non si capirebbe perché prendere in considerazione un'opinione personale e non l'altra o tutte insieme, vista la ricca offerta e il variegato campionario di opinioni individuali disponibili nel bazar dell'io penso e parlo.

Il giornale La Provincia viene comunque coinvolto senz'altro dalla Convenzione di Aarhus: con un articolo sul corteo di Bordolano del 20 dicembre, organizzato contro la legge Sblocca Italia e la difficile partecipazione ai processi decisionali sui temi ambientali, e un dibattito sulla pagina delle Lettere al direttore del medesimo giornale. C'è sempre il rischio permanente di un conflitto d'interessi, dato che la Convenzione vale anche per le attività economiche degli editori del medesimo giornale, come per tutti. Anche i cittadini senza un soldo in tasca e senza potere sono coinvolti come chi conta molto.

(Il testo della convenzione è qui: convenzione_aarhus, ed è facile da reperire via internet).

La legge Sblocca Italia intende far funzionare l'economia italiana così com'è, con i suoi problemi storici, con tutti i suoi guai, per ottenere risultati economici subito, appena possibile, per evitare un disastro nel rapporto fra Pil e deficit. Ogni anno, ogni tre mesi, ogni mese l'andamento del Pil viene misurato assieme agli altri indicatori.

Il Pil provinciale è parte del Pil nazionale: il giornale La Provincia è un effetto dell'ondata di contributi statali all'agricoltura, dal dopoguerra a oggi, e della capacità di un gruppo portatore d'interessi di fare un giornale pagandone le spese.

Quella cremonese è una situazione tipica in un sistema nazionale e poi europeo che guardato dall'esterno o con occhi critici appare viziato, fondato su cattivi presupposti e comportamenti criticabili. Gli interessi di un'associazione economica rappresentativa entrano nei discorsi che si appellano a diritti universali.

Ecco perché riesce complicato a taluni individui isolati evitare di criticare il giornale La Provincia. E' una critica che è rivolta a quello che è l'economia in provincia, alla sua storia, al suo complicarsi aggrovigliandosi. Secondo le norme gli usi le abitudini gli affetti le tradizioni l'economia in provincia è così e il giornale è questo: se si critica la legge Sblocca Italia, che alimenta i meccanismi anche cattivi dell'economia nazionale, andrebbe criticata anche l'economia locale e il giornale che ne esprime il potere.

Non tutta l'economia in provincia è quella: il suddetto giornale ne rappresenta però la parte principale.

E' persino "naturale", è un atto di fedeltà all'ambiente economico e sociale quello dei gruppi organizzati che nel giornale si riconoscono. La politica non può fare a meno del quotidiano e le associazioni pure vi sono legate.


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