Nan-in, un marestro giapponese dell'èra Meiji (1868-1912), ricevete un giorno la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il tè.
Colmò la tazza del suo ospite e poi continuò imperterrito a versare oltre.
Il professore guardò traboccare il té, poi però non riuscì più a contenersi.
"E' ricolma. Non ce n'entra più !".
"Come questa tazza", disse Nan -in," tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".
tratto da"101 storie Zen", Adelphi editore ,1982
Ovvero...l'importanza d'essere liberi, ovunque e comunque, da pregiudizi e congetture.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)