di David Crucitti – Ormai è impossibile negare i cambiamenti che il mondo, in questo preciso momento della sua storia, si trova ad affrontare, a subire, e a considerare estremamente pericolosi per la sopravvivenza dei suoi abitanti. E’ fondamentale capire che il declino del pianeta nasce con lo sviluppo scientifico dell’uomo, paradossalmente la terra ha subìto l’evoluzione dell’uomo nei suoi ultimi ottant’anni di vita. Diversi scienziati concordano nel sostenere quale sia esattamente l’età del Pianeta Terra, si parla di circa 4,467 miliardi di anni, quasi un’eternità considerando la vita media dell’uomo. Perché l’evoluzione umana non è avvenuta due miliardi di anni fa, o seicento anni fa, le risorse del pianeta non erano forse le stesse che l’uomo sfrutta oggi?
La risposta è si, la terra è sempre stata ricca di materia, ma solo negli ultimi cento anni la mente umana è stata in grado di scoprire e mettere in pratica lo sviluppo scientifico, tecnologico, militare e sociale che vediamo ai giorni nostri. In appena cento anni, è venuto fuori tutto quello che in 4, 467 miliardi di anni l’uomo non è stato in grado di creare, molto strano. Ma qual’ è il prezzo che stiamo pagando per tutto questo sviluppo che galoppando ha raggiunto vette inimmaginabili, tanto alte che il mondo ha iniziato a ribellarsi, in un certo senso a combattere contro l’uomo per la propria sopravvivenza, una lotta impari, che giornalmente miete migliaia di vittime, colpevoli e innocenti. Lo sviluppo economico, scientifico e sociale, il progresso militare, energetico e cosmico, si stanno rivelando un’arma a doppio taglio.
L’uomo non è più un uomo, ma è diventato una macchina di produzione, ha abbandonato la sua natura di persona e si è dedicato totalmente a ricercare tutto quello che non è fondamentale per trascorrere una breve vita serena. L’eccesso di sviluppo globale, un progresso smisurato e non attuabile da tutti i popoli ha generato quello che oggi chiamiamo “risveglio planetario”, le rivolte arabe ne sono un esempio perfettamente dimostrabile. Ma scendiamo ancora più in profondità, perché quando l’uomo perde la sua natura, si ritrova a sentirsi inadatto a tutto quello che lo circonda. Il grafico mondiale dei suicidi negli ultimi dieci anni racconta il disagio che l’umanità sta vivendo. I paesi con le più alte percentuali di suicidi sono proprio i paesi più sviluppati, con il Giappone in testa alla classifica, seguono in ordine tutti i paesi europei, ultimi della lista sono i paesi meno sviluppati come Africa e paesi arabi.
Allora sembra proprio che il tanto prezioso sviluppo si stia rendendo pericoloso. Spostiamo lo sguardo a quello che accade in questo epocale periodo della storia dell’uomo. Per chi conserva ancora la fede sembra che i messaggi della Vergine Maria a Lourdes, La Salette, Garabandal e in molti altri luoghi, si stiano avverando. I terremoti, le inondazioni, le guerre, le pestilenze, le carestie, le ribellioni, gli omicidi tra le mura domestiche, i suicidi, la pedofilia, tutto questo si sta avverando in proporzioni quasi apocalittiche. Fermiamoci un attimo a riproporre una parola su citata, “la fede”. La fede in cosa, a chi soprattutto, chi è colui che richiede incessantemente la fede all’uomo sin dal primo giorno della creazione. Nei miliardi di anni della razza umana, questa ha sempre avuto un Dio o degli Dei da adorare, ai quali rivolgersi, ai quali sacrificare animali, insomma, l’uomo riconosceva un’entità divina, qualunque essa sia.
Oggi non è più così, la società moderna, l’uomo attuale ha deciso di non volere più un Dio, sta pensando che l’unica soluzione ai problemi dell’umanità va ricercata nel progresso, nella medicina, nella guerra e nella scienza, nell’uomo stesso, nell’uomo divenuto dio di se stesso. Ecco perché la confusione e l’abbandono morale regnano sovrane sulla terra, perché pensano che Dio non esiste, o forse risiede chissà dove a guardare i suoi angioletti volteggiare nel cielo. Da qui si capisce la crisi che sta vivendo la Chiesa cattolica, la scristianizzazione globale, la “macchia” che pende sulla Chiesa additata come una setta di perversione e malaffare, è questo che si racconta ai popoli, perché questo piace ai popoli, lo scandalo, un buon motivo per convincersi sempre più che Dio è un fallimento, e anche se esistesse ha fallito la sua creazione. Questo vuole il mondo moderno, questo vuole l’angelo del male, e l’uomo non ha compreso la pericolosità di questo sottile inganno, perché se non esiste il bene, come potrebbe esistere il male.
Ma allora cosa sta accadendo in realtà, il progresso, la scienza, la medicina e lo sviluppo sono un male per l’umanità? No, la causa di tutto questo potrebbe racchiudersi nel semplice e palese fatto che il progresso senza Dio produce l’effetto contrario, il regresso spirituale, fisico e mentale. Il pianeta terra si è accorto di tutto questo e non ci sta, anche lui si ribella alla scellerata scelta dell’uomo di essere lui dio creatore. Anche la natura è creazione di Dio, ma al contrario dell’uomo questa riconosce il Creatore e partecipa attivamente affinché l’umanità si ravveda e faccia un passo indietro, non sul piano scientifico e progressista, ma su quello morale, sociale e soprattutto spirituale.