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Pianeti 'Dune' potenzialmente abitabili

Creato il 03 settembre 2011 da Zonwu
pianeta desertico abitabileIl tipo più comune di pianeta abitabile potrebbe non essere simile alla Terra, ma avere molti punti in comune con Venere e Marte, considerati deserti e poco ospitali per la vita che conosciamo.

Secondo Yutaka Abe, ricercatore della University of Tokyo, "il 'pallido puntino blu' non è il solo modello per un pianeta abitabile simile alla Terra. Il primo pianeta abitabile è probabilmente un membro della classe di pianeti ricoperti da terre emerse, piuttosto che da acqua".

Si tratta di un altro passo in avanti rispetto all'ormai decaduta concezione di mondi abitabili che stabiliva che la presenza di masse d'acqua superficiali comportasse forti probabilità di incontrare la vita. Non molto tempo fa venne dimostrato come solo una piccola percentuale di acqua liquida terrestre sia in grado di fornire un ambiente ideale per lo sviluppo della vita, ma la nuova ricerca di Yukata sembrerebbe supportare l'idea che non serva alcun oceano di acqua liquida per ottenere un ambiente favorevole alla nascita di ipotetici esseri viventi.

Uno degli scenari che si stanno investigando è la capacità dei cosidetti "land planets", pianeti desertici simili al famoso Arrakis del film "Dune" e completamente ricoperti da terra, sabbia o roccia, di fornire un terreno adeguato alla proliferazione della vita.

Yutaka e i suoi colleghi hanno creato dei modelli climatici tridimensionali per pianeti simili al nostro, lasciando intatti tutti i parametri di simulazione principali, ma rimuovendo dal sistema oceani e vegetazione, lasciando soltanto una certa quantità d'acqua bloccata sotto la superficie.

Con grossa sorpresa, la zona abitabile di questi pianeti desertici era circa tre volte superiore a quelli ricoperti da grandi masse d'acqua. Senza contare che sono in grado di resistere al congelamento più agevolmente di quanto possa fare la Terra.

Ad esempio, il nostro pianeta potrebbe congelare completamente se il livello di radiazioni che riceve dal nostro sole dovesse scendere tra il 72-90%. Nel caso di pianeti desertici, il congelamento non si verificherebbe prima del 58-77%, elemento che lascerebbe spazio anche a scenari in cui un pianeta potrebbe rimanere potenzialmente abitabile anche in posizioni esterne alla zona di Goldilocks.

A temperature elevate, invece, i ricercatori si sono basati sulla capacità di un pianeta di mantenere stabile l'acqua liquida dei poli, i suoi punti più freddi. Se la Terra dovesse ricevere il 130% della radiazione solare attuale, i poli ne verrebbero compromessi; nel caso di un pianeta desertico, invece, la percentuale sale al 170%, e l'abitabilità del corpo planetario potrebbe non essere alterata da un'orbita apparentemente troppo vicina alla sua stella.

Un pianeta desertico non risentirebbe della sua posizione nello spazio quanto un "pianeta blu" come la Terra. Può assorbire più radiazioni stellari (ghiaccio ed acqua le riflettono parzialmente), resistere meglio ad un congelamento globale, e disporre di una zona abitabile potenzialmente più vasta di quella di un pianeta ricoperto da oceani.

Ma come essere sicuri dell'abitabilità di un pianeta desertico? "Non è chiaro se ci possa essere abbastanza acqua su questi pianeti 'Dune' da poter essere osservata dai nostri telescopi" osserva Jim Kasting della Pennsylvania State University. "Per cui non credo che questa ricerca possa cambiare la nostra strategia di ricerca della vita nell'universo".

Di parere contrario sembra essere Kevin Zahnle del NASA Ames Research Center: "Questi pianeti potrebbero non mostrare segnali visibili della presenza di acqua, ma potrebbero esibire presenza di ossigeno. Inoltre, stiamo scoprendo che l'acqua è così diffusa nell'universo da non poter essere utilizzata come indizio dell'abitabilità di un pianeta. Non stiamo cercando pianeti che possano essere permanentemente abitabili, solo pianeti che possano essere rimasti abitabili per un periodo sufficiente a far nascere la vita. Nessun pianeta è abitabile per sempre, nemmeno la Terra".

Alien life more likely on 'Dune' planets


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