Piano d’emergenza esterno, solo tredici giorni per le osservazioni

Creato il 26 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

I piani d'emergenza esterna per impianti pericolosi come gli stoccaggi e le centrali di pompaggio di gas metano sono previsti dalla legge, ma da quel che risulta non vengono realizzati in Italia. Sono piani che spiegano alla popolazione come comportarsi in caso di incidente rilevante, e che quindi rendono evidente il rischio esistente e le misure di cautela che ne conseguono.

Esiste uno solo di questi piani, a Bordolano e riguarda uno dei cluster dello stoccaggio della Stogit, che sta costruendo una centrale di pompaggio del gas. Il metano stoccato infatti viene periodicamente immesso nella rete di distribuzione, non necessariamente però per le forniture domestiche: da quel che si sa il metano viene commerciato e venduto all'estero, grazie a una fitta rete di metanodotti. La provincia di Cremona è una delle più interessate dagli stoccaggi di gas, nell'ambito del progetto nazionale chiamato "Italia hub del gas".

La legge Seveso richiede i piani d'emergenza, in modo che chi viene ad abitare nei Comuni interessati, o vi apra un'attività economica, sappia come regolarsi e quali sono i rischi presenti sul territorio.

A Sergnano da quel che si viene a sapere la procedura per il piano d'emergenza esterno è stata avviata, ma ci sono stati solo tredici giorni di tempo per presentare le osservazioni. Tredici giorni in tutto, festivi compresi, per poter presentare eventuali proposte migliorative per un piano che tende a garantire sicurezza e trasparenza.

C'è stata particolare attenzione al problema da parte dei Cinque stelle, che hanno presentato recentemente un'interrogazione europea con Eleonora Evi.