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Piano paesaggistico, nuovo incontro: consegnato documento con le discrepanze per ogni comune

Creato il 25 giugno 2014 da Comunalimenfi
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Piano paesaggistico, nuovo incontro palermitano: consegnato documento di oltre 200 pagine con le discrepanze per ogni comune.

Anche i Periti agrari si uniscono al Comitato interprofessionale.

Trapani:“Proseguiamo in questa ‘battaglia’ a tutela di privati e imprenditori: le norme di salvaguardia che dal Piano scaturiscono in atto cagionano una paralisi dei territori senza favorire sviluppo o economia. Inoltre la Regione rischia, se il Piano entrasse in vigore così com’è, numerosi ricorsi al Tar con il conseguente obbligo di risarcimento ai ricorrenti e un danno economico per l’Ente”

Il Comitato interprofessionale composto dai rappresentanti degli Ordini delle professioni tecniche (Agronomi, Architetti, Geometri, Geologi e Ingegneri) si arricchisce del contributo del Collegio provinciale dei Periti agrari e nella giornata di ieri ha consegnato un fascicolo che in 200 pagine circa riassume ed evidenza le “discrepanze” più grossolane contenute nel Piano paesaggistico provinciale. Per citarne una a titolo d’esempio: un canalone in cemento armato in territorio di Caltabellotta vincolato come torrente.

Il dossier delle “incongruenze” del Piano Paesaggistico, è stato realizzato grazie ai contributi tecnici dei professionisti agrigentini che hanno risposto all’appello lanciato dagli ordini professionali di monitorare, per ogni singolo comune della provincia di Agrigento, gli errori grossolani presenti nel piano paesaggistico. “Sono arrivate oltre 1000 cartelle a testimonianza dell’approssimazione del piano proposto, e di quello che potrà succedere in sede di osservazioni allo strumento da parte degli interessati nella fase post pubblicazione e ricorsi che si potranno attivare”.

A ricevere il documento illustrato dai tecnici presenti è stato il dirigente generale del Dipartimento per i Beni culturali, Salvatore Giglione, che si è impegnato a studiarlo per poi relazionare in merito all’assessore, allo scopo di capire quali azioni porre in essere per “correggere” il Piano.

Il fascicolo contiene una sorta di sunto delle osservazioni, prodotte per ogni centro dell’Agrigentino, in cui sono evidenziati quegli errori dovuti alla mancanza di conoscenza del territorio e di “verifica” del reale stato delle cose, da cui scaturisce una cattiva aderenza alle esigenze dei vari ambiti interessati dal Piano paesaggistico.

“Accettiamo con favore l’adesione del Collegio provinciale dei Periti agrari che potranno di certo contribuire con efficacia fornendo, per le proprie competenze specifiche, il punto di vista di chi opera nel comparto agricolo. Per noi il Piano va ritirato, ma rimaniamo aperti a ogni forma di collaborazione: e se questo vuol dire modificarlo, occorre che le correzioni vengano apportate in maniera puntuale perché così com’è è insostenibile – ha ribadito Massimiliano Trapani, presidente dell’Ordine provinciale degli Architetti -. A causa delle norme di salvaguardia che dal Piano scaturiscono e della loro funzione vincolistica, si determina come più volte sottolineato dal Comitato una paralisi dei territori senza ulteriori vantaggi in termini di salvaguardia, di sviluppo né di ritorno economico o di crescita. Inoltre, vogliamo scongiurare un danno economico per la Regione perché allo stato attuale qualunque ricorrente vincerebbe un ricorso al Tar e l’Ente dovrebbe risarcirlo per il danno subito”.

“Queste nostre preoccupazioni sono avvalorate dai fatti. Se guardiamo lo stato delle attuazioni della pianificazione paesaggistica in Sicilia, non abbiamo dati confortanti, – spiega Massimiliano Trapani, presidente dell’Ordine degli Archetti -. Proprio in questi giorni è stato pubblicato il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale in Gis-Web. Dai dati resi noti, si può constatare ufficialmente come le nostre preoccupazioni prendono forma. In Sicilia su 11 ambiti di pianificazione paesaggistica, (ad esclusione delle isole) solo un ambito ha concluso l’iter di approvazione regionale con emissione del decreto. Gli altri 10 ambiti sono o in fase di istruttoria o in regime di adozione e salvaguardia da diversi anni”. L’architetto Trapani cita i dati: la provincia di Messina e Caltanissetta dal 2009, Ragusa dal 2010, Siracusa dal 2012 e ora Agrigento. “Da qui la necessità di redigere un Piano concertato, per evitare lungaggini amministrativi che ostacolano la crescita economica e lo sviluppo del territorio”.

Per Domenico Terlizzese, presidente del Collegio provinciale dei Periti agrari, è “a tutela dell’imprenditoria agricola, (l’agricoltura con il suo +9% è un traino per l’economia in Sicilia), e per la salvaguardia del territorio che si è reso necessario partecipare ai tavoli tecnici e dare man forte al Comitato interprofessionale. È giusto ci siano delle regole, ma intendiamo contribuire alla realizzazione delle modifiche al Piano perché rispecchi le esigenze dei territori che sono vasti e vanno verificati in loco, e non presi in esame attraverso una cartografia che risale addirittura agli anni ’80. L’ambito agricolo è molto penalizzato dal Piano paesaggistico e dalle sue restrizioni – ha spiegato Terlizzese -. In alcune zone non è possibile ristrutturare la viabilità seppure sia preesistente. In altre zone è vietata la realizzazione di serre, specialmente nella zona di Sciacca e Licata, così come sul litorale palmese: zone vocate per la serricoltura da tempo, ed i cui prodotti, di alta gamma, hanno anche un marchio Dop. Con questi vincoli si determina un ulteriore colpo al settore agricolo che già vive le difficoltà dovute all’abbandono di terreni, al dissesto idrogeologico e ad altre cause. Quindi regole si, ma secondo le reali situazioni e necessità del territorio”.

di Francesco Graffeo

Link Utili:
PIANO PAESAGGISTICO SU WEB-GIS. Sul sito dell’Assessorato ai beni culturali pubblicato il SITP, cioè il Sistema Informativo Territoriale Paesistico della Regione Siciliana, implementato in Gis-Web. Ecco il link: http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/sitr.html


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