Oggi abbiamo fatto un passo in avanti che, malgrado tutto, mi rende un po’ meno stressato (perché l’attesa, il non sapere, è alquanto “accasciante”).
M’hanno tolto una cinquantina (circa) di linfonodi nel collo. Tre di questi erano in metastasi.
“Come si vive con cinquanta linfonodi in meno? – ho chiesto ai medici – Si ha diritto a una riduzione della TARES, per esempio?”
Pare che si viva come prima (ma allora a che servono? mi chiedo); per la TARES, non pare che si abbia diritto a riduzioni…
Le biopsie del cavo orale sono tutte negative, ergo quello che viene chiamato “tumore primitivo” non è stato trovato.
“E ciò che significa?” ho chiesto ai medici.
Può significare tutto e niente, è stata in sintesi la risposta. Può significare che è stato tolto con l’operazione. Può significare che è sparito. Può significare che il fetentone se ne sta nascosto da qualche altra parte, pronto a combinare altri disastri quando meno te lo aspetti.
Conclusione: tra un mesetto inizio la radioterapia. Sei settimane di bombardamento, previa costruzione di apposita maschera facciale tipo Uomo Ragno. Non so se poi avrò anche i superpoteri suoi. Speriamo… Per il medico radioterapista la cosa potrebbe anche fermarsi qui,
L’oncologa invece mi fa fare alcune ulteriori analisi del sangue, si confronta con il radioterapista e poi mi saprà dire se e quando dovrò sottopormi anche a chemioterapia. Io ovviamente spero di no, ma il mio medico di famiglia sostiene che, nel dubbio e vista la posta in gioco, varrebbe la pena ripulire quanto più possibile. Razionalmente sono d’accordo con lui, ma si sa, mica sempre a noi ci guida la ragione…
Nel frattempo, visto che non ci facciamo mancare niente, dovrei anche fare un po’ di fisioterapia, per accelerare la ripresa piena dei
![Piano pianino, forse ce la facciamo a sopravvivere, eh? lasagne_bolognese](http://m2.paperblog.com/i/274/2742240/piano-pianino-forse-ce-la-facciamo-a-sopravvi-L-QoKT_x.jpeg)
Oggi, quando sono tornato dall’ospedale ero più tranquillo di prima: i due medici con i quali ho parlato mi hanno infuso un certo ottimismo, anche se a ben vedere non è che si siano sbilanciati più di tanto. Non so spiegarmi, ma forse è il modo in cui mi hanno parlato, l’impressione che hanno trasmesso di “padroneggiare” il problema, la tranquillità nell’esporre le cose e l’attitudine all’ascolto.
Ora cerchiamo di concentrare la mente su cose positive: domani andiamo di lasagne!
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