Roma 28 marzo 2014
Un pianoforte di notte
suona in lontananza,
e la musica si sente
per l’aria sospirare.
E’ l’una: dorme il vicolo
su questa ninna nanna
di un motivo antico
di tanto tempo fa.
Dio, quante stelle in cielo!
Che luna! E che aria dolce!
Quanto una bella voce
vorrei sentir cantare!
Ma solitario e lento
muore il motivo antico;
si fa più cupo il vicolo
dentro l’oscurità.
L’anima mia soltanto
rimane a questa finestra.
Aspetta ancora. E resta,
incantandosi, a pensare.
A domani
Lié Larousse