Piazza Affari Dietro-Front

Da Pukos

Brusca inversione di marcia per Piazza Affari che, dopo aver cominciato la settimana alla grande, ha lasciato oggi sul terreno quanto guadagnato nelle ultime due sedute.

Non hanno giovato neppure le notizie in arrivo dagli Stati Uniti, in seconda lettura il Pil del trimestre scorso è stato rivisto al rialzo (+4,2%) e le prime richieste di sussidi alla disoccupazione sono calate di 1.000 unità, mentre le attese erano per un aumento di 3.000 unità.

Si dice che a pesare sui listini azionari siano le preoccupanti notizie che arrivano dall’Ucraina, ma a nostro avviso sono solo scattate prese di profitto dopo i continui rialzi dei giorni scorsi.

Per quanto riguarda il nostro Ftse Mib (-2,03%) si è salvata Telecom Italia (+1,33%) anche se la chiusura è avvenuta molto distante dai massimi di giornata.

Rialzi frazionali anche per Luxottica (+0,10%) e Salvatore Ferragamo (+0,10%).

Profondo rosso per i titoli del comparto bancario che avevano guidato i rialzi da inizio ottava, gli storni più pesanti sono risultati quelli di Banco Popolare (-4,95%) e di Ubi Banca (-4,11%), ma non è andata molto meglio a Bpm (-3,39%), Unicredit (-3,37%), Banca MPS(-3,26%), Bper (-3,24%), Intesa (-3,00%), Mediobanca (-2,54%).

Hanno lasciato sul terreno oltre tre punti percentuali anche due titoli che nei giorni scorsi avevano corso molto, sto parlando di Buzzi Unicem (-3,82%) e World Duty Free (-3,41%).

Inevitabile anche il calo di Enel (-2,91%) tornato su quota 4 euro, mentre tornano a scendere altri due titoli del comparto del lusso, Tod’s (-2,47%) e Yoox (-2,41%).

In una seduta come quella odierna non poteva salvarsi il comparto del risparmio gestito, in calo con Mediolanum (-2,40%) ed Azimut (-1,69%).

E terminiamo con altri due titoli che hanno subito un calo superiori ai due punti percentuali, si tratta di Prysmian (-2,35%) che già ieri aveva manifestato segnali di debolezza ed UnipolSai (-2,33%) che invece interrompe una striscia positiva di sei sedute consecutive.

Anche Wall Street, al momento, si trova in territorio negativo, ma gli indici a stelle e strisce limitano la discesa a pochi decimi di punto percentuale, un calo assolutamente fisiologico, anzi, quasi terapeutico.

Non ci resta che attendere domani per vedere come si concluderà quest’ultima ottava “agostana”, termina il secondo quadrimestre dell’anno ed inizia l’ultimo, quello cruciale, soprattutto per la nostra sempre più traballante economia.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro 


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