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Piazza grande

Da Elibetta
Sabato sera alla fine non ce l' ho fatta , ho caricato marito e figli e sono andata , sono andata in Piazza Maggiore.
Non sono sicuramente una persona malata di protagonismo , anzi preferisco sempre svicolare e talvolta l' invisibilità e' la condizione che mi si addice.
Ma resistere davanti a quella Piazza stracolma di persone che portavano l' ultimo saluto a quello che prima di essere un grande cantante era un bolognese , proprio come me.
Lo so sembra retorica ma quella Piazza esercita un fascino su di noi nati e cresciuti a Bologna unfascino potentissimo.
Talvolta lo chiamiamo il " crescentone " nome derivante da una focaccia , la crescente che si trova in tutti i panifici , una focaccia fatta di farina , lievito , olio e sale , che viente cotta in teglie rettangolari o quadrate , che si solleva e te la trovi li' davanti , proprio come la Piazza , bella stesa davanti ai tuoi occhi , una focaccia che e' buonissima così ma ancor meglio se tagliata a meta' e farcita con la mortadella .
In quella Piazza ho le foto vecchie e sdrucite , in bianco e nero di mio nonno da piccolo , che camminava mano nella mano a suo fratello , poi le foto di mio padre con i pantaloni corti , pur essendo inverno , giacchina e ciuffo impomatato a mano della sua mamma che quasi sfuggiva alla foto.
Infine le mie foto da piccina , quando mi " portavano a dar da mangiare ai piccioni " con il mio cappottino bianco , il sacchetto di cibo per piccioni in una mano e lo sguardo un po' terrorizzato nell' altra ( anche perché a me i piccioni facevano paura , quello lo ricordo benissimo ) .
Sabato sera quel richiamo e' diventato sempre più importante e ho trovato una folla di persone , una folla ordinata , tutti in fila per visitare la camera ardente allestita nel Palazzo Comunale , tutti assieme , in fila , ordinati , giovani ,anziani e anche bambini mentre le note delle canzoni di Dalla rieccheggiavano nella Piazza.
Noi abbiamo solo attraversato quel fiume di persone , ci siamo fermati un attimo ad ascoltare , a guardare quelle luci ed ombre che si confondevano , fermati su quella piazza circondata da palazzi importanti quali il palazzo de Podestà , il Palazzo Comunale sul quale troneggiava una grande gigantografia del cantante , il palazzo Dell' Archiginnasio sede della prima università di Bologna ed infine la Chiesa di San Petronio.
Ci siamo fermati in quella piazza che a tutti noi rievoca ricordi precisi , a guardare quei mattoni che la pavimentano o i gradini che portano alla Chiesa persi nelle note di quelle canzoni che tutti ( anche i miei figli adolescenti - rockettari conoscevano almeno in parte ) .
Fino a quando Piccolina , con lo spirito e la saggezza che contraddistingue i bambini , ci ha risvegliato dicendoci " mamma , ma questa e' una bella festa , vero? "
Si Piccolina una bella festa , La festa che Bologna tributa ad un grande bolognese!

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