Piazza Statuto: il cuore nero di Torino

Da Iside

Piazza Statuto è indicata dagli esoteristi come cuore nero della città per due motivi:
si trova ad occidente, dove tramonta il sole e nascono le tenebre e quindi in posizione infausta, inoltre qui vi era la “vallis occisorum” luogo di uccisione e di sepoltura, infatti, ospitava il patibolo che rimase per secoli in piazza Statuto per poi venire spostato dai francesi nell’incrocio tra Corso Regina Margherita e Via Cigna.
E’ proprio in questa piazza che Torino, congiungendosi con Londra e San Francisco, forma il triangolo di magia nera, il punto preciso lo possiamo vedere in un piccolo giardino dove si trova un obelisco sulla cui sommità svetta un astrolabio ed indica il passaggio del 45°parallelo.
Un obelisco identico si trova a Rivoli ad undici chilometri di distanza, al termine di Corso Francia, strada che traccia una perfetta linea retta in direzione della Val Susa.
Sul lato est dell’obelisco di Piazza Statuto si legge:
”Anno 1760. Su ordine del re Carlo Giovanni Battista Beccaria misurò triangoli quattro nelle alpi Graie altrettanti nelle Marittime dell’arco del meridiano torinese. Definì sulla via di Rivoli la base dei triangoli. L’inizio della base nel centro del circolo astronomico infisso nel marmo.
La pietra giace sottoterra da questo punto verso oriente circa nove metri”.

La Fontana, che si trova nella piazza, fu ideata dal conte Marcello Panissera per ricordare l’inaugurazione del traforo del Frejus.
Se si osserva attentamente la costruzione a forma piramidale, si nota chiaramente che le statue raffigurano alcuni uomini nell’atto di arrampicarsi per raggiungere l’angelo che sormonta il monumento

Quest’ ultimo tiene in una mano una penna, simbolo di conoscenza, mentre con l’altra sembra voglia fermare l’ascesa degli uomini impedendo così di arrivare a lui e alla sua sapienza; la stella a cinque punte che incorona il capo può essere intesa come un terzo occhio.
Dall’aiuola centrale della fontana si accede alla sala di comando dell’intero sistema fognario della città, la leggenda narra che vi si trovi la porta d’entrata dell’inferno.
La tradizione racconta che l’angelo che sovrasta l’obelisco sia Lucifero, in effetti, l’angelo più bello.

Iside


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