Piazzale della Musica e 4 Novembre

Creato il 05 novembre 2011 da Spaziokultura
Si celebra questo fine settimana il 4 Novembre, anniversario della fine della I guerra mondiale, in cui si ricordano i caduti di tutte le guerre. Per noi pentonesi sarà anche il giorno dell'inaugurazione di un nuovo Piazzale, Piazzale della Musica. Un evento nell'evento dunque e mai come quest'anno credo opportuno. In effetti il 2011 non è che sia andato così bene e la crisi che in questi giorni ci sta fortemente preoccupando è solo uno dei tanti aspetti negativi. Ricordare in questo giorno i caduti delle guerre significherà soprattutto appellarsi al nostro senso di identità nazionale. Si deve pensare e riflettere su quante vite è nata, si è sviluppata e si è affermata la nostra Nazione. Bisogna recuperare il nostro senso di appartenenza per sentirsi tutti insieme chiamati in causa di fronte agli scenari economici e politici che rischiano di farci soccombere. Il 4 novembre quest'anno non è solo il ricordo, ma deve essere anche il riconoscimento del sentimento comune di ripresa. In tante occasioni si è abusato del termine Risorgimento, ma il 4 novembre del 150° anniversario dell'Italia, può essere l'occasione giusta per riprendere il cammino che  da troppo tempo abbiamo interrotto. A Pentone poi credo che non sia un caso che le due manifestazioni coincidano. Noi abbiamo una storia che converge fortemente con quella del nostro concerto bandistico e dunque con i tanti musicanti che abbiamo avuto. L'intitolazione di un nuovo Piazzale richiamando la grande tradizione musicale pentonese significherà quindi riscoprire quel senso di appartenenza e di identità che in questo momento così pesante è davvero opportuno. Piazzale della Musica sarà il nostro modo di identificarci con Pentone e con la nostra storia. Al di là di valutazioni politiche ed economiche ciò che ci serve come italiani e come pentonesi è proprio riscoprire noi stessi, con le nostre grandi capacità e con i nostri immensi talenti. Quando domani sarà scoperta la targa con inciso il nome del nostro nuovo piazzale riflettiamo per un attimo a quante persone, a quanta storia ci sarà dietro, ma non fermiamoci e pensiamo soprattutto a come dovrà essere la nostra storia domani, quando altri calpesteranno questa piazza e quando sempre e comunque quella sarà la nostra agorà.

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