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“All’inizio mi sentivo inadeguato e sbagliato. Poi ho trovato la forza di confidare ai miei genitori quello che sono realmente. In un primo momento la loro reazione mi è sembrata di indifferenza, ma vedevo che soprattutto mio padre si allontanava sempre di più da me. Non c’era dialogo”. Poi, dopo qualche giorno il padre sembra abbia detto: “Puppo, che fotti come i cani, non ce l’ho io il problema, ce l’hai tu”. Il ragazzo però ha deciso di perdonare il padre: “Sono pur sempre legato a mio padre: c’è qualcosa dentro di me che mi spinge a perdonarlo. Ma so anche che questa esperienza mi ha reso più forte e so che non ci sarà un secondo appello”.
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