E’ andata così. Capita che durante le elezioni quirinalizie Piton-che-non-è-Snape renda nota a tutti loro amici del nord la sua vocazione, quasi pure un desiderio, a fare il Presidente della Repubblica. Capita anche che, di lì a poco, li aspetti una scadenza, per sabato 7, sostanziata nel brunch lungo tutto un giorno per il compleanno di Norma, a casa di Thelma. Capita anche che sia un po’ che abbiano voglia di giocare, e che per loro sia una cosa seria e importante, la politica. Gli ingredienti, è chiaro, ci sono tutti. Il resto, nella capacità che hanno di lanciarsi situazionalmente negli eventi, spetta a loro.
Nasce così, per una celia che è serissima, l’istituzione del governo-ombra della loro (così chiamata per una serie di motivi storicamente personali da vent’anni) Picciola Repubblica. L’organico replica quello italiano, incarichi, funzioni, sottosegretariati e deleghe. I nomi, è ovvio, li fanno invece loro.
Così, alla vigilia della sua corsa al nord, la ‘povna riceve da BibCan (sottosegreario ad interim per la Presidenza del Consiglio), un messaggio ufficiale di incarico; niente meno che per un Ministero.
La ‘povna, al leggere la missiva, sgrana gli occhi. E non – siamo seri – perché non si aspettasse (o quanto meno sperasse) di essere coinvolta. Ma perché l’ambito che le viene assegnato non è quello più ovvio, ma un altro (più difficile, più tosto, e forse pure più bello).
“???” – sono le prime parole, testuali, che tippetta per sms – “mi aspettavo quell’altro.
BibCan le risponde pronto, dicendole che c’è la possibilità di rifiutare (“Non ci penso proprio!” – lì la ‘povna è rapida, ma intanto sogghigna.
“Preparati il discorso” – aggiunge in una breve conversazione telefonica.
“Gulp” – fa la ‘povna, ma la sua anima di alunna brava è già pronta.
Così, sul treno folle, mentre corre al nord veloce come il vento, il sabato recupera alcune osservazioni di un grande magistrato democratico, compulsa la Costituzione, riflette su quale possa essere, in breve, il suo programma, e scrive.
Il risultato (che in forma breve è stato letto subito dopo, alla cerimonia di insediamento del Governo) si può leggere qui sotto, in cambio di una password giusta. Per la quale il nome da scrivere è quello della prima parte (una parola sola, con lettera maiuscola) dell’ambito del suo ruolo nuovo di zecca da ministro. Che, no, non è, come potrebbe essere prevedibile, quello ovvio. Ma rientra, per chi la conosce, in una passione sicuramente altrettanto forte – in lei, ‘povna, che di diritti sociali e civili ha sempre fatto una battaglia; così come, anche, e soprattutto in primis, nella Costituzione.
(In alternativa, se non si ha voglia o tempo, le si scriva in pvt, e lei provvederà parola magica; oppure si può tentare di corrompere Spersa o lo stesso BibCan).