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Piccola Guida Rock’n'Roll: Santorini

Da Paintitblack

Eccoci qui, tornati alla base dopo un paio di settimane di meritatissime  e sempre-troppo-corte ferie. Forse avrete riconosciuto il paesaggio della foto nel post precedente, io e l’uomo siamo stati a Santorini (Grecia) per una settimana. Visto che conosco piuttosto bene la destinazione ho deciso di scrivere una miniguida alternativa, ovvero, tutto quello che un vero turista rock’n'roll dovrebbe sapere, dove andare e cosa fare, ma anche dove non andare e cosa non fare.

Piccola Guida Rock’n'Roll: Santorini pt.1

Mappa

Cominciamo dalle nozioni di base: geografia.

La prima cosa che dovete sapere è che Santorini è un’isola vulcanica. Dimenticate quindi la tipica spiaggia greca del vostro immaginario, sabbia bianca e mare azzurro, a Santorini non c’è. A Santorini trovate spiagge di sabbia/sassolini/ciottoli che vanno dal nero al rosso, c’è il bianco della pomice, strane scogliere e paesaggi lunari, ma di certo non c’è la spiaggia dai colori caraibici, get over it. Ma delle spiagge in particolare parlerò più avanti, questa è solo un’infarinatura.

Non starò qui a raccontarvi tutta la storia delle eruzioni vulcaniche, della fine della civiltà minoica a Creta e bla bla, ci sono le guide normali per questo. Quello che dovete sapere è semplicemente questo: Santorini una volta era una normale isola vulcanica come può essere Stromboli, un vulcano che si ergeva in mezzo al mare. Un bel giorno il vulcano è esploso, tutta la parte alta del vulcano si è distrutta ed è sprofondata al centro, generando profondità tra i 300 e i 600 metri in quel bacino circolare che viene chiamato Caldera. Quel che rimane dell’isola oggi è in sostanza la “base” della montagna, bruscamente interrotta da questa meravigliosa scogliera di altezza variabile tra i 150 e i 300 metri a strapiombo sul mare, che genera questo paesaggio irreale e unico che vi troverete davanti. Oltre all’isola di Santorini (quella a forma di mezzaluna) vedete anche in questa fantastica diapositiva girevole che ci sono altre isole:

  • quella che continua il perimetro della base circolare del vulcano è Thirassia (si pronuncia Thirassià), un tempo praticamente disabitata, da qualche anno pare sia divenuta meta alternativa per quelli che “vado a Santorini perché fa figo, ma voglio fare l’alternativo eremita in alta stagione e allora vado nell’isola semi-disabitata di fronte”. Le possibilità di pernottare lì sono pochissime, e l’unica possibilità di fare il bagno è nel minuscolo porticciolo. Se siete dei tipi molto riflessivi e dalla vostra vacanza volete il silenzio e contemplare l’infinito orizzonte, allora potete farci un salto. Altrimenti, se decidete di fare una delle escursioni di cui vi parlerò più avanti, avrete comunque modo di passarci qualche ora.
  • Palea Kameni e Nea Kameni sono i due isolotti al centro della caldera. Generati da successive eruzioni sottomarine arrivate fino alla superficie e solidificatesi, sono la parte visibile del cratere del vulcano. Sono disabitati e possono essere visitati partecipando alle escursioni a cui accennavo sopra.
  • Aspronissi: isolotto minuscolo dalla scogliera bianca (da qui il nome, “aspro” in greco vuol dire “bianco” – tenetelo presente se volete chiedere del vino bianco!), disabitato, si trova lungo la circonferenza esterna.

A Santorini, nonostante l’esigua dimensione (meno di 75 kmq, circa 12 x 7 km se fosse un rettangolo) c’è un gran numero di minuscoli centri abitati. Attraverserete la maggior parte di essi spostandovi da Fira per raggiungere le varie spiagge, ma non tutti valgono una visita.

Piccola Guida Rock’n'Roll: Santorini pt.1

Moonrise

Toponomastica Questa è una questione di principio. Ogni volta che sento parlare dei turisti italiani mi tocca sentire una serie di pronunce improbabili, eppure non è difficile, davvero. Non parlerò dei nomi antichi, da libri di scuola, ma di quello che vi serve saper pronunciare correttamente per farvi capire con dignità. Tra l’altro, è facile, la maggior parte dei nomi si pronunciano come si leggono (ma non tutti).

  • L’isola si chiama Santorini anche in greco (Thera o Thira è l’antico nome, attualmente inutile in una conversazione di base). Facile.
  • La capitale dell’isola si chiama Fira (e si pronuncia Firà). Non Thira, non Thera. F di fiore, facile.
  • L’annosa questione: il paese nella punta nord dell’isola si chiama Oia – e si pronuncia Ìa. “Oi” è un dittongo e si pronuncia soltanto “I”.  Come nella vecchia fattoria, ia ia oh. Ia. Il vulcano esploderà come nel 1627 a.C. ogni volta che pronuncerete “OIA”.
  • Quello che non ti aspetti: Imerovigli. Non è grave se lo pronunciate come fareste in italiano, ma sappiate che in greco la combinazione di G e L (che in greco sarebbero  γ e λ) non genera un suono come in “figlio” per noi, ma sono separate. I-me-rovig-li. Datemi una G dura, G di gatto.
  • Tutte le altre sono facilissime: Kamari, Perissa, Perivolos, Vlichada, Megalochori, Karterados, Mesaria (pron: Messarià), Monolithos…

Clima (Quando andare): in estate (da giugno a settembre) a Santorini troverete generalmente un bel clima caldo e secco, con temperature minime sulla ventina di gradi e massime intorno alla trentina. Spesso in luglio e agosto soffia il Meltemi, il tipico vento estivo dell’Egeo, in alcune giornate può essere anche discretamente forte. Portate sempre con voi una giacca a vento e/o una felpa per la sera, ci sono serate in cui la temperatura può diventare particolarmente fresca. Capitano ogni tanto delle serate molto umide in cui la caldera si riempie di foschia e nebbiolina che sale su dalle scogliere (qualcosa di simile a questo), è bene non farsi cogliere impreparati. I turisti intelligenti però (tedeschi/scandinavi) vanno a Santorini in bassa stagione (aprile/maggio e ottobre): meno gente, dormire costa di meno, l’isola è molto tranquilla e le temperature sono ancora miti (circa 17°-19°C). Occhio però alla Pasqua ortodossa (che solo una volta ogni quattro anni coincide con la nostra), in Grecia è una festività è molto sentita e quindi tariffe e affluenza sono da alta stagione. Santorini in inverno: l’inverno a Santorini può fare anche molto freddo – non parliamo naturalmente di temperature polari sottozero, siamo pur sempre in un’isola dell’Egeo, ma negli ultimi anni è capitata anche più di una volta la neve. La stragrande maggioranza dei ristoranti e degli alberghi chiudono tra ottobre e aprile, quindi non c’è moltissima scelta su dove dormire. Ci sono però una serie di alberghi con vista sulla caldera che da anni rimangono aperti anche durante l’inverno (potrebbero chiudere solo sotto Natale se non ricordo male), sono Dana Villas a Firostefani e Rocabella nei dintorni di Imerovigli. Sicuramente ce n’è qualche altro. Dei conoscenti mi dicono che Santorini in inverno sia meravigliosa, in particolare per chi ha voglia di staccare dal mondo, passeggiare, magari riflettere o fare yoga davanti al panorama, scrivere un libro, cose così. I locali e i ristoranti aperti sono molto pochi, ma qualcosa trovate sicuramente. Come muoversi: l’isola è piccola ma i trasporti pubblici non sono un granché. Da Fira ci sono autobus che portano nelle varie spiagge, al porto e all’aeroporto, ma siamo in Grecia baby, il servizio pubblico è quello che è, gli orari dipendono molto dall’umore dell’autista e cose così. Vi consiglio sicuramente di affittare un mezzo di locomozione. Se prendete una macchina, affittatela in anticipo online per risparmiare qualcosa, o se affittate sul posto contrattate. Ci sono decine se non centinaia di noleggi, la concorrenza e molta, avete la possibilità di trattare sul prezzo. Oltre alle macchine affittano anche motorini e quad (gettonatissimi). Pretendete il casco, non fate come le pecore. Sull’isola non lo porta quasi nessuno, ma la testa è vostra, no?

(mi sono fatta un po’ prendere la mano, quindi sono costretta a dividere la guida in due o tre post. Nella puntata di mercoledi: località e spiagge)

Piccola Guida Rock’n'Roll: Santorini pt.1

Santorini, una piscina di cui vi parlerò presto.


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