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"piccola storia dei peanuts": cio' che un genio ha lasciato al mondo

Creato il 20 aprile 2011 da Alessandro @AleTrasforini
"Se mi fosse data l'opportunità di donare qualcosa alle future generazioni, vorrei che fosse la capacità di imparare a ridere di se stessi."
E' forse questa la sola lezione di vita che la straordinaria mente di Charles M. Schulz ha lasciato al mondo? Creatore di un universo straordinario, ha saputo influenzare la cultura e la consapevolezza di intere generazioni grazie a bambini sempreverdi, che sono riusciti a far innamorare il mondo intero.
Un libro descrive, attraverso un tuffo tra storia, arte, cultura e linguaggio, il contributo di innovazione e bellezza che un capolavoro come questo ha lasciato: "Piccola storia dei Peanuts - Le strisce più famose d'America tra arte, cultura e linguaggio."
Scritto da Simona Bassano di Tufillo ed edito da Donzelli, descrive un viaggio stupendo in qualcosa che chiamare fumetto è riduttivo e sprecato. Si analizza quindi un fenomeno assoluto e stupendo, partendo da quei tanti nomi che hanno reso speciale ed unica questa opera: Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy, Schroeder, Pig-Pen, Frieda, Patty, Sally, Shermy, Violet, Woodstock, Peppermint, Patty, Marci, Franklin, Eudora e Rerun sono i protagonisti di questo viaggio che ha fatto divertire, emozionare e riflettere moltissime generazioni.
Tra le righe del libro si ritrovano, pagina dopo pagina, anni di storia, filosofia ed arte che hanno permesso alle fibre di questa opera di forgiarsi e fortificarsi, in maniera tale da diventare quel successo mondiale che è conosciuto oggi.
Il fenomeno Peanuts non conosce rivali: venduto ad oltre 2000 quotidiani, ha toccato picchi di 355 milioni di lettori, venendo pubblicato regolarmente in 75 paesi e tradotto in 21 lingue.
Il libro analizza le origini del fumetto americano, quelle stesse radici che hanno predisposto il terreno favorevole per la crescita di questo mito straordinario. Vengono proposte riflessioni su quello che è divenuto il post-Peanuts,su quelli che sono stati gli eredi e le eredità di Charlie Brown e del suo mondo.
Tra le pagine del libro è facile perdersi tra la tematica dei fiocchi di neve, per poi ritrovarsi poche righe dopo ai monologhi filosofici dello stupendo e fragile Linus.
Si possono trovare incroci con coperte salvavita ed aquiloni, diventati improbabili prede di alberi sempre affamati.
Il rapporto individuo-mondo nella società americana può ritrovarsi tra le pagine di questo fumetto, come ribadito perorato tra le pagine di questo capolavoro.
Individualismo e società si mescolano stabilmente ad un terrore nell'affrontare la vita giorno per giorno, seguendo un Charlie Brown nel quale tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo identificati.
Il fumetto mescola elementi impossibili e sognanti, che il libro recensisce ed illustra, pagina dopo pagina: da cani ed uccelli pensanti, fino ad arrivare a muri di scuole che riescono a comunicare con sorelle svogliate.
Nell'Universo di Schulz è possibile trovare bracchetti capaci di essere tutto: da avvocati in divisa ad eroi della seconda guerra mondiale, ogni cosa è possibile.
Si ritrovano partite a baseball confuse con lotte per la sopravvivenza e per il trionfo del migliore, dove società ed amicizia riescono a prendere strade divergenti.
Tra le pagine del libro si trovano tematica e poetica del genio, ricollegate ad elementi che ne hanno permeato ed assicurato il trionfo su scala mondiale.
L'autrice descrive così l'incredibile e mai noiosa ripetitività che ha appassionato intere generazioni:
"[...]Nelle strisce realizzate da Schulz in cinquant'anni non succede quasi nulla. Non cambia l'età dei protagonisti, non cambia il prezzo delle diagnosi al banchetto psichiatrico di Lucy, non cambia l'abbigliamento, incurante delle mode furiosamente alternatesi dagli anni Cinquanta al Duemila, e gli eventi di quei decenni sono entrati di rado nella narrazione.
Della realtà storica, sociale e di costume di cui sono figli, i Peanuts hanno rispecchiato poco più che l'alternarsi delle stagioni nella sonnolenta, immutabile provincia americana, perfetto sfondo per la reiterazione senza fine di gesti, tradizioni, abitudini. Nell'ordinario, ovvero questo substrato comune di quotidianità, Schulz ha inserito lo straordinario: l'autunno porta la scuola, le foglie che cadono, ma anche il rito del calcio piazzato che Charlie Brown non riuscirà mai a tirare; l'inverno arriva con la festa di Halloween, in cui si inserisce il nuovo rito dell'attesa di Linus per la Grande Zucca.
C'è la neve, ma anche l'anniversario della nascita di Beethoven, su cui il baby-pianista Schroeder tenta invano di portare l'attenzione degli indifferentissimi compagni; c'è San Valentino e le infinite varianti delle lamentazioni di Charlie Brown per la cassetta vuota della posta.
La primavera porta le gite scolastiche ma anche l'albero divora-aquiloni, e ancora scuola, compiti, tv: riti coniugati in forme nuove, inaspettate, stranianti; ed infine lestate, le vacanze estive ma anche il banchetto di aiuto psichiatrico; le partite di baseball in mille salse ma sempre perse.
Tutto ciclicamente torna, uguale a se stesso ma illuminato dal genio comico di Schulz, capace di spiazzare all'infinito la piatta quotidianità attraverso trovate, grafiche e testuali, sempre imprevedibili e fantasiose, in grado di rendere la reiterazione mai uguale a se stessa, creando grande attesa, anno dopo anno, per i micro-eventi in costante evoluzione spiraliforme. [...] Le parole con cui Italo Calvino scelse un simbolo augurale per il nuovo millennio, mentre preparava il materiale per delle lezioni che purtroppo non avrebbe mai tenuto presso l'Università di Harvard, si adattano perfettamente a quello che l'opera di Schulz ha significato e continuerà a significare: <l'agile salto improvviso del poeta-filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero d'automobili arrugginite.>[...]"
Si tratta di un incrocio fenomenale tra arte, filosofia, linguaggio, società e storia, sullo sfondo della maglietta a strisce che tanto ha amato il mondo.
Concludere con le parole dell'autrice è un modo efficace per far capire il perchè consigliare questo libro:
"[...]Mi auguro, dunque, che questo lavoro possa rivelarsi utile a chi, come me, ha conosciuto ed amato i Peanuts alla follia pur non sapendo bene perchè e spero possa essere una degna introduzione allo straordinario universo in bianco e nero di Schulz, per chi abbia voglia di avvicinarsi a questo fumetto sempreverde.[...]"


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