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Piccole App crescono: gaming, internet of things e prevenzione

Creato il 19 settembre 2015 da Tecnomani

Piccole App crescono gaming internet of things e prevenzioneAll’inizio di quest’anno c’è stata una notizia che ha lasciato letteralmente a bocca aperta l’industria cinematografica di Hollywood, e cioè che l’economia e la capacità di generare flussi finanziari del settore delle App è ampiamente superiore in termini numerici di quella del colosso cinematografico.

Anche se per noi appassionati di tecnologia questo sorpasso era più che plausibile, per tutti coloro che vedevano ancora nei canali di entertainment tradizionali i leader del settore, tale superamento è risultato essere una vera e propria sorpresa.

Per darvi un’idea dei numeri di cui stiamo parlando, nel 2013 le App disponibili su Apple Store erano poco più di 750.000, mentre quelle scaricabili da Google Play, sempre nello stesso anno, erano circa 700.000. Un anno più tardi, e cioè nel 2014, abbiamo assistito al sorpasso da Parte di Google Play, quasi un 1.500.000 App disponibili, nei confronti dell’Apple Store, poco meno di 1.250.000 App disponibili.

Tale trend di crescita non accenna a diminuire ed anzi rappresenterà un settore in forte crescita anche negli a venire. In questo senso sembra che ci sia spazio per poter creare e sviluppare almeno una App per ogni attività della nostra vita quotidiana.

Chi avrà bisogno in futuro di App per il proprio business, e quindi anche dei relativi sviluppatori? da uno studio condotto da ContractIQ, risultano Hobbysti 10%, aziende medio-grandi 23%, piccole imprese 30% e startup 37%.

Per quanto riguarda i settori specifici, quello del gioco online continua a crescere, anche nei suoi volumi di affari, a livello globale è passato dai 39,5 miliardi di dollari del 2014 ai 41,4 miliardi di dollari previsti per il 2015 (dati statista.com/gambling). Anche qui le innovazioni e nuove App non mancano, William Hill mobile App è sviluppata per permettere ai propri giocatori di poter effettuare giocate in mobilità con un ampio database di competizioni accessibili.

Per la App di William Hill è stata creata una interfaccia in grado di visualizzare, in maniera chiara e facilmente navigabile, tutta l’offerta in termini di prodotti e servizi disponibili in un unico device: consultabile ed adoperabile in completa mobilità.

Altro grande trend che coinvolge il settore delle App è quello dell’Internet of Things, che si riferisce all’estensione di internet in molti degli oggetti che caratterizzano il nostro vivere quotidiano. Questo è un ambito che oggi sta modificando profondamente molte delle nostre abitudini di vita. Esistono delle App che ci permettono di regolare in remoto la temperatura della nostra casa, così da poter impostare le condizioni climatiche che si vogliono trovare al nostro rientro. In ottica Smart City molte città si sono dotate di sensori ed App che danno informazioni in tempo reale sui flussi di traffico e la disponibilità di posti liberi nei parcheggi del centro.

La prevenzione è un altro settore che ha sviluppato App e device che sono in grado di apportare grandi benefici al monitoraggio della nostra salute. BodyGuardian è un device di controllo collegato a specifica App che consente al nostro medico di avere sempre sotto controllo i nostri parametri vitali, e quindi intervenire efficacemente, ed in tempo, qualora l’eventualità di un nostro malore si dovesse verificare.

In Italia, a fine settembre, è atteso il lancio di Feat App, una startup nata dall’idea della 25enne Chiara Cecchini che, attraverso i sensori dello smartphone, è in grado di tracciare i nostri parametri durante l’attività sportiva e lega le nostre performance a bonus e promozioni disponibili su prodotti e generi alimentari sui negozi convenzionati. Inizialmente partirà sulla città di Bologna per poi espandersi su altri centri urbani.

Infine, il mercato legato allo sviluppo delle App sta cambiando in maniera radicale, stiamo assistendo da una parte alla sua estrema globalizzazione, le App possono essere sviluppate e programmate in India, Pakistan, America e Australia per aziende e startup europee ad esempio, rendendo di fatto i confini produttivi di questa conoscenza inesistenti. Allo stesso tempo, sempre più piattaforme di sviluppo condivise, come magento ad esempio, mettono a disposizione degli sviluppatori kit di programmazione sempre più sofisticati.

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