
"Gli indigeni [di Malta] usarono verso di noi bontà non comune; infatti, ci accolsero tutti intorno a un gran fuoco acceso a motivo della pioggia che cadeva e del freddo." (2)
"Nei dintorni di quel luogo vi erano dei poderi dell'uomo principale dell'isola, chiamato Publio, il quale ci accolse amichevolmente
e ci ospitò per tre giorni." (v.7)
"Qui [a Pozzuoli] trovammo dei fratelli, e fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E dunque giungemmo a Roma.
Or i fratelli, avute nostre notizie, di là ci vennero incontro [da Roma] sino al Foro Appio e alle Tre Taverne; e Paolo, quando li vide, ringraziò Dio e si fece coraggio." (v. 14 -15) Atti 28
Durante le ferie molti di noi hanno avuto l’opportunità di fare un viaggio per godere di un po’ di relax, magari per allontanarsi dalla routine quotidiana, rivedere parenti ed amici. Alcuni hanno forse intrapreso un viaggio per raggiungere un luogo dove servire il Signore in un campo biblico o per visitare fratelli e sorelle soli. Forse qualcuno ha incontrato qualche avventura lungo la strada. A me è capitato…L’apostolo Paolo ha dovuto fare un viaggio davvero particolare verso la fine della vita: come prigioniero comparire davanti alla persona più importante di tutto l’impero romano. C’era di che non dormire la notte al pensiero dei pericoli: una lunga traversata del Mediterraneo, la tempesta, il naufragio di una nave con 276 persone a bordo, morsi di serpenti e un itinerario su strade non sempre sicure. Il tutto sempre in “compagnia” di un centurione, un ufficiale romano di nome Giulio, incaricato di scortare Paolo con altri prigionieri. E Giulio non sempre era in grado di prendere le giuste decisioni di fronte ai pericoli, ma sicuramente – è detto – che aveva in cuore di salvare Paolo.E quale pensiero, poi, doveva essere l’incontro finale: affrontare l’imperatore per essere giudicato. Che viaggio!
tratto da: Donne Cristiane nel Web