L’8 marzo scorso è stata una serata davvero speciale. Non perché fosse la Giornata della donna, anche se l’occasione che ha dato la spinta a tutto è stata quella, ma perché ho partecipato ad una riunione dall’atmosfera coinvolgente e accogliente, dove donne diverse si sono riunite con la voglia di stare insieme per condividere qualcosa di concreto.
Per chi ancora non fosse stato martellato dalla mia promozione selvaggia dell’evento, ricordo che si è tenuto a Macerata, presso la sede dell’Associazione “Il Glomere“, l’incontro “Donne e Mamme dalla rete alla realtà“, che ho organizzato con e su invito di Maria Perillo, rappresentante dell’Associazione.
Non eravamo moltissime, ma un buon numero per far sì che l’appuntamento riuscisse e ci lasciasse andare con la consapevolezza che partecipare è stata una cosa molto significativa.
Eravamo donne diverse per età, tutte accomunate dalla voglia di sentire e dire qualcosa di utile, di riunirci per condividere un momento, un’emozione, una proposta o anche solo per vederci in faccia e parlare dal vivo di tante cose che ogni giorno ci attraggono sul web, dove è facile scrivere due righe per dire la propria, ma dove si perde la possibilità di guardare negli
occhi l’interlocutore.
Ringrazio sinceramente tutte quante: in primis Maria, senza la quale niente sarebbe stato possibile. Sono stata davvero contenta di conoscere questa donna piena di vita e voglia di fare, di allegria e di materna capacità organizzativa. Abbiamo parlato di molte cose, partendo da alcune problematiche della città di Macerata, che finalmente sono state condivise e portate alla luce, all’alimentazione naturale, allo Yoga e alla genitorialità, tutto in un’ottica di valorizzazione delle potenzialità che ogni donna ha in sé, esplicitate attraverso esempi tangibili.
Si è parlato del “Muro di Macerata per passeggini e carrozzine“, sollevando finalmente questa problematica dal vivo, discussione alla quale si è unita Anna Menghi, che ha dimostrato disponibilità e sincera partecipazione, spaziando fino alla vivibilità della città e toccando argomenti come cura del verde e soluzioni ‘child friendly’, argomenti a cui ha dato il suo contributo anche Paola Carella, rappresentante dell’Ecoclub provinciale. Anna e Paola sono due donne che ho conosciuto da poco e che ho apprezzato moltissimo per la loro voglia di mettersi in gioco e di fare squadra per tentare di raggiungere obiettivi comuni. Il bel dibattito che ha preso vita e le idee che ne sono scaturite dimostrano che unire le proprie forze, confrontarsi e parlare sono elementi fondamentali per costruire qualcosa, che, spero sinceramente, abbia un bel seguito.
Si è parlato poi della rete che unisce, che crea rapporti, amicizie e collegamenti, che sfociano nella concretezza di proposte, collaborazioni e anche scoperte di persone che hanno creato qualcosa che merita di essere messo in luce. Le donne sono fortemente sociali, fuori e dentro il web, e capita che internet, se ben usato, sia il mezzo per mettersi in contatto e potenziare le proprie inziative, specie quando rappresentano anche esempi di forza e intraprendenza per tutte: ho voluto fortemente invitare le amiche Ilaria Silvestrini, nutrizionista, ed Elisabetta Onori, Ass. Il Cerchio d’oro, che hanno accettato con entusiasmo, per parlare delle loro esperienze nel campo della nutrizione e nel campo delle discipline olistiche. Un doppio filo rosso
lega la mia storia e la loro, cioè il fatto di essere donne che si sono messe in gioco con qualcosa di innovativo e che l’hanno fatto nel momento in cui tutto cambiava dentro e fuori di sé, cioè quando stavamo diventando mamme.
I
Sono stata poi particolarmente contenta della partecipazione di Paola Petrucci, consigliera di Parità della Regione Marche, venuta alla nostra serata fin da Ascoli Piceno: un
raro esempio di parole a cui seguono i fatti. E’ sempre più frequente l’abitudine di accettare inviti o garantire la propria presenza senza poi presentarsi davvero, specie se è così semplice dire di si, cliccando un pulsante o scrivendo due parole sul web. Cosa che, senza cariche istituzionali, ma solo ‘amicali’ hanno fatto anche due persone a cui tengo tantissimo (concedetemi la deviazione personale…), cioè le amiche Annalisa, che ha mollato al marito i tre pargoli pur di venire, e Simona, che, oltre a garantirmi un servizio fotografico professionale, ha confermato il suo esserci sempre e comunque.
Forse si è trattato solo di piccole gocce nel mare, come si è detto più volte durante la serata, ma credo che si tratti di gocce che diventano potenzialmente grandi secchiate d’acqua, se alimentate dalla nostra forza di volontà.
Conoscenze vecchie e nuove, dunque, qualche risata, tante riflessioni, emozioni e, perché no, anche l’euforia data dall’essersi concesse finalmente del tempo per sé in modo costruttivo hanno reso tutto molto coinvolgente e bello da vivere. Chiudo con la frase che mi ha lasciato andare con sincera soddisfazione, detta da una mamma intervenuta alla serata “Finalmente un’occasione in cui ho potuto ascoltare donne che avevano qualcosa di interessante da dire”.
Silvia Alessandrini Calisti
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Foto di Simona Muscolini