Torniamo per un po’, anche se la stagione suggerirebbe ben altra destinazione, nel nostro consueto e accogliente villaggio africano, situato ai margini della savana, dove la compagnia degli amici è sempre piacevolissima.
E, stavolta, c’imbattiamo, proprio per caso, in una famigliola di iene piuttosto numerosa .
Si tratta, per l’appunto, di 9 figli , maschi e femmine. Oltre papà e mamma iena.
Tutti sanno che le iene cacciano di notte le loro prede ma papà e mamma iena sono anziani e stanchi per cui, ormai, affidano il compito della caccia ai figli.
E cioè a piccole iene, che un giorno cresceranno e saranno sul serio, con orgoglio dei genitori, delle iene di tutto rispetto.
Queste, infatti, non vedono l’ora di imitare gli adulti e hanno, senza dubbio troppa, tantissima, fretta di crescere.
Così ,quella sera, ascoltate le raccomandazioni paterne, partono immediatamente per la loro caccia al facocero.
Si diceva,durante i giorni precedenti, che in giro ce ne fossero parecchi da quelle parti ed esse, a quanto pare, ne erano al corrente.
Lungo il cammino però,le “nostre” s’imbattono in un leone, vicino di tana, il quale chiede di unirsi a loro.
Esse non vorrebbero affatto la sua compagnia ma è assolutamente impensabile un rifiuto al re della foresta.
E così acconsentono.
Gira che ti rigira la caccia, quella notte, come da previsione, va proprio bene.
E i cacciatori, compreso il leone, catturano 10 facoceri.
Proprio un bel risultato!!!! Non c’è che dire, considerata la giovane età di piccole iene.
Ma quando arriva il momento di spartire le prede catturate, il leone, prepotente com’è, pretende per sé niente di meno che 9 facoceri.
Piccole iene non vorrebbero e fanno notare al leone che la cosa è ingiusta. E lo fanno ricorrendo a valide argomentazioni.
Ma quest’ultimo ,il leone prepotente,è scontato che non ascolti ragioni.
Tornate a casa dai genitori con un unico, e per giunta piccolo, facocero, piccole iene devono anche prendersi tutti i rimproveri dell’anziano padre, che le ritiene delle buone a nulla.
Anzi papà iena dice loro che andrà immediatamente lui dal leone a reclamare il “suo”. E, in effetti, parte alla volta dell’abitazione del leone prepotente e parassita.
Tuttavia, una volta giunto a destinazione, e ricevuta un’accoglienza freddissima, quasi glaciale per quelle latitudini, e dunque di grossa sufficienza da parte del leone, che con la sua di famiglia sta lautamente banchettando, non può fare altro che scusarsi per il disturbo arrecato con la sua presenza e , all’istante, battere immediatamente in ritirata. E senza facoceri recuperati.
Il rientro del padre a casa propria non è certo un trionfo ma piccole iene hanno imparato la lezione.
E cioè quella di fare molta attenzione alla compagnia dei prepotenti. E, se possibile, fuggirla sempre come la peste.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)