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LA GRAMMATICAQuesto è solo un piccolo vocabolario basilare, per ripassare insieme alcune caratteristiche della grammatica, ma vi raccomando di consultare sempre un vero manuale di grammatica italiana, prima, durante e dopo aver scritto le vostre opere.1.LE PARTI DEL DISCORSO:Articolo determinativo (il, lo, la, i, gli, le…)Articolo indeterminativo (un, uno, una)Sostantivo (libro, romanzo, ragazzo…)Aggettivo (bello, utile, grande…)Pronome (Io, tu, noi, voi…)Verbo (scrivere, leggere…)Avverbio (bene, molto, velocemente…)Preposizione (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra…)Interiezione (Ah, Ahimè…)
2.PUNTEGGIATURAPunto: indica una pausa lunga, ma non bisogna abusarne. È obbligatorio dopo le abbreviazioni (come Dott. o Prof.), ma facoltativo negli acronimi (N.A.S.A.)
Virgola: indica una pausa breve, ma non può separare il soggetto dal verbo, né il verbo dal complemento oggetto.
Due Punti: indica una pausa, può introdurre un elenco o una spiegazione di quello che è già stato detto nella frase precedente.
Punto e Virgola: indica una pausa, si usa per evitare che la frase sia troppo lunga, il soggetto della seconda frase può cambiare o rimanere lo stesso.
Punto Interrogativo: indica una domanda, anche retorica. Se segue il Punto Esclamativo indica la meraviglia (!?), se invece lo precede indica la curiosità (?!).
Punto Esclamativo: indica sorpresa, stupore, meraviglia, o entusiasmo.
Le Parentesi: servono per spezzare il discorso e introdurre o specificare, ma devono essere brevi.
Il Trattino: indica uno stacco dentro la frase, ma al contrario della virgola, può esprimere sarcasmo, ironia, e specificare qualcosa su cui non torneremo più.
Puntini di Sospensione: indicano imbarazzo, curiosità, ambiguità…Ma non bisogna abusarne per sospendere un periodo solo perché non abbiamo la capacità di completarlo. I puntini devono essere al massimo tre, non uno di più.
Virgolette, (queste sono quelle maggiormente usate):
All’inglese (“ ”): chiamate anche “alte”, si usano per le citazioni, ma a volte anche per il discorso diretto.
Francesi (« »): chiamate anche “basse”, si usano solo per il discorso diretto.
1.Aggettivi: impreziosiscono il discorso, usateli anche se alcuni vi sembrano fuori moda.
2.Sinonimi: sono fondamentali per rendere il testo scorrevole, è sgradevole usare tre volte la stessa parola all’interno di una sola frase.
3.Avere o essere: bisogna guardare il tempo principale della frase. Ad esempio: Io sarei dovuto andare. Andare è intransitivo quindi serve l’ausiliare essere. (Sbagliato: Io avrei dovuto andare.)
4.Che: evitate due che in una frase. Per introdurre una frase oggettiva possiamo benissimo usare i due punti.
5.Congiuntivi: possono esprimere la sicurezza (Io penso che tu sei bravo), oppure la possibilità (Io penso che tu sia bravo). Entrambi i casi sono corretti, dipende da ciò che intende dire lo scrittore.
6.Imperativi: fare, dare, dire, stare, andare vogliono l’apostrofo (Fa’,Sta’…). Per l’indicativo presente terza persona singolare non serve l’apostrofo (Lui fa, Lei sta). Eccezione: il verbo dare indicativo terza persona (Lui/Lei dà).
7.Maiuscole: non abusarne come fanno i tedeschi e gli americani.
8.Parole straniere: potete usare quelle entrate nel lessico come garage, computer, internet, mail ecc… Tralasciate invece parole che hanno il corrispettivo italiano.
9.Plurali: Le parole straniere usate nella lingua italiana non contengono la s finale. (I computer, e non i computers.)
10.Gli e le: errore che commettono in molti, anche senza farci caso. Se ci riferiamo a un uomo useremo gli (Io gli dico questo). Se ci riferiamo a una donna useremo le (Io le dico questo).