Magazine Cinema

Piccoli brividi

Creato il 29 gennaio 2016 da Misterjamesford
Piccoli brividiRegia: Rob LettermanOrigine: USA, AustraliaAnno: 2015Durata: 103'
La trama (con parole mie): il giovane Zach, appena trasferitosi in una piccola cittadina del Delaware con la madre vicepreside in cerca di un nuovo inizio dopo la morte del padre, entra in contatto con la figlia del suo vicino, la misteriosa ed affascinante Hannah, che proprio dal genitore pare essere tenuta quasi sotto chiave.Quando una notte, deciso a capire il perchè dell'ingombrante presenza del padre della teenager, Zach, accompagnato dal nuovo amico Champ, si introduce nella casa di Hannah, scopre che lo spigoloso papà è in realtà il famoso scrittore di romanzi horror per ragazzi R. L. Stine, e che le opere dello stesso sono custodite gelosamente da serrature che, se aperte, hanno il potere di liberare i mostri protagonisti delle fantasie dell'autore nel nostro mondo.Quando, per una casualità, i mostri troveranno il modo non solo di uscire, ma di ribellarsi, per i ragazzi e Stine inizierà un'avventura che potrebbe costare loro - ed all'intera città - ben più di qualche spavento.
Piccoli brividi





Ricordo bene il periodo in cui i Piccoli Brividi fecero capolino nell'allora casa Ford: mio fratello, tra la fine delle elementari e l'inizio delle medie, si prese una vera e propria cotta per i volumi firmati da R. L. Stine, che il sottoscritto, già nel pieno del turbine dell'adolescenza, snobbò se non nei momenti in cui, mosso da sentimenti da fratello maggiore, chiedevo qualche informazione rispetto agli argomenti trattati.
L'uscita del film in sala, a quasi vent'anni dall'esplosione del fenomeno legato all'opera di R. L. Stine, mi ha lasciato, in un primo momento, piuttosto tiepido, un pò per la scarsa dimestichezza con il prodotto, un pò per la presenza di Jack Black, che negli ultimi anni ha finito per interpretare la caricatura di se stesso neanche fosse Johnny Depp: giunto, dunque, sugli schermi della casa Ford attuale più per dovere di cronaca che altro, Piccoli brividi ha finito per assumere le proporzioni della quasi grande sorpresa.
Scritto e diretto con lo spirito del Cinema d'avventura per ragazzi anni ottanta - nel pieno del movimento revival che ha caratterizzato tutto il duemilaquindici -, citazionista ma mai spocchioso o eccessivo, divertente e ritmato, il lavoro di Rob Letterman non solo è riuscito a tenermi incollato allo schermo dall'inizio alla fine e a solleticare una certa curiosità per la collana che l'ha ispirato, ma anche a sfiorare una valutazione perfino più alta minata soltanto dalla scelta - giusta, considerati i buoni incassi - di tenere aperto il finale regalando al pubblico un paio di concessioni tipicamente hollywoodiane che non stonano ma riportano l'intera operazione su binari più convenzionali di quanto non si possa pensare nel corso della visione.
Nonostante questo, la valutazione dell'intera operazione non può che risultare positiva, ottima per un pubblico più giovane così come per gli eventuali genitori - o fratelli maggiori - pronti ad accompagnare i piccoli nel viaggio accanto agli azzeccati protagonisti Zach, Hannah e Champ - il vero jolly della produzione - e nella battaglia ingaggiata da questi ultimi contro i mostri liberati dai romanzi scritti da R. L. Stine - che trova anche il tempo per una frecciata presumo bonaria a Steven King -: e tra una fuga ed una lotta, un lupo mannaro ed un gruppo di piante carnivore, assistiamo anche ad un paio di momenti decisamente profondi - tanto da riportare alla memoria lo splendido Un ponte per Terabithia - abilmente celati da un'atmosfera easy e scanzonata, all'interno della quale funziona di nuovo e per la prima volta da anni proprio Jack Black.
Una più che discreta sorpresa, dunque, che non solo ha tenuto gli occupanti del Saloon ben incollati allo schermo nonostante la stanchezza del lavoro e delle imprese genitoriali, ma che ha saputo dosare la nostalgia dell'amarcord per i tempi che furono - nel nostro caso, quelli de I Goonies e de La storia infinita, o al massimo di Jumanji, che mi sono ripromesso di recuperare a breve - ed i brividi per una nuova proposta nella quale il Fordino o la sua sorellina in arrivo potranno ritrovarsi in futuro tanto quanto i loro vecchi.
E questo è il bello dell'Avventura.
Quella con la maiuscola, e senza età.
Brividi d'orrore, d'amore o d'emozione, poco importa.
L'importante è sempre il brivido.
MrFord
"Bruh, I can't, I can't even lie
I'm about to be that guy
someone else gon' have to drive me home
la la la
bang-a-rang-rang, bang-a-ring-a-rang-rang
bass in the trunk, vibrate that thang
do your thang, thang, girl
do that thang like la la la."
Jason Derulo - "Get ugly" - 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines