- Il Sogno di Masha
Può capitare una sera di trovarsi in un luogo lontano dal mondo, nel tempio dell’Armonia e della Bellezza, ma anche del Rigore e della Disciplina, in mezzo a nuvole di danzatrici e danzatori, tra muscoli guizzanti e luccichii di strass. Ad un certo momento anche tu ti senti sulle punte e cominci ad aggiustarti il tulle del tutù, le spalline sottili del corpetto e tiri al massimo il collo del piede. La platea è gremita di gente e non solo di genitori e nonni trepidanti. Mimetizzati tra la folla , ma in posizioni strategiche, ci sono anche personaggi del mondo dello spettacolo e, soprattutto, della danza internazionale che tengono d’occhio l’Acccademia Nazionale di Danza per scovare nuovi talenti, future étoiles, da portare in giro per i teatri di tutto il mondo.
Sognano di crescere sulle punte
Lo spettacolo ha inizio e un nugolo di piccoli fiocchi di neve roteano sul palcoscenico. Lo scenario, le luci, gli abiti impalpabili delle danzatrici bambine, i loro faccini, le loro gambe, le loro minuscole scarpette, tutto è bianco, essenziale, puro. Danzano, volteggiano, si prendono, si lasciano, fluttuano, fino a cadere addormentate a terra. Solo una piccola bimba coreana è desta e continua a girare a girare, poi prende in mano un paio di scarpette rosa con la punta di gesso e i nastri di raso, le guarda, le prova e comincia sognare.
Giacomo e Alessia, gli spagnoli
Accompagnati dalle note de “Lo Schiaccianoci” di Tchaikovsky, sotto i riflettori che sparano luci bianchissime, entrano loro, le giovani promesse della danza, in un valzer mozzafiato e poi ecco la coppia di spagnoli focosi e affascinanti, dervisci russi roteanti, una coppia di cinesi che saltano come canguri australiani, arabe leggiadre e sensuali e altri piccoli grandi solisti che fanno sognare e brillare qualche lacrimuccia negli sguardi delle mamme più sensibili.
Dalla caliente Espana, Giacomo e Alessia, neanche trent'anni in due
- Giorgia, Lucrezia, Rebecca e rispettivi partners, i dervisci
Lì c’è tutta la fatica, il sudore, gli strappi muscolari, gli svenimenti, gli attacchi di panico, le speranze, le prove fino a notte fonda, le sciatalgie, la fame e la sete, i sacrifici e le lacrime, le urla e i silenzi, le vesciche sotto i piedi e le ore passate alla sbarra, chilometri di elastici e nastrini cuciti su scarpette e bolerini, tutto concentrato lì, in quei due, cinque, otto, tredici minuti di esibizione. Dice che è troppo sacrificio? Dice che Ma poverini, così piccoli!, Dice che Pensi che la mia ormai mangia solo zucchine lessate e sedici grammi di stracchino, Dice Sì però la mia li ha vinti tutti gli ultimi concorsi eh…Questi ed altri i discorsi ascoltati alla fine dello spettacolo. Le mamme ovviamente. Le mamme, onnipresenti e polemiche, opprimenti e bellissime, commoventi e agitate. Le mamme cariche di porta abiti e borsette frigo piene di frutta e cioccolata, le mamme che barano per avere i posti migliori da cui applaudire i loro bambini cresciuti a mele e balletti. Il popolo delle Mamme dell’ Accademia, una professione difficilissima, anch’essa fatta di sacrifici e rinunce, ma pure di tante e tante soddisfazioni. Come quando qualcuno vince un concorso ed allora è la vittoria di tutti. Come quando qualcuno sviene dietro le quinte e gli altri ballerini, vanno sulle punte a prendere acqua e zucchero, un cremino e tre cioccolatini. Come quando prendono i primi posti in platea anche se non devono ballare, anche se sono già stati eliminati o infortunati, ma sono lì per incoraggiare e applaudire, per filmare con il telefonino e trepidare insieme ai compagni con i quali condividono tutto, felpe sudate, succhi di frutta e interrogazioni di greco e latino.
E al secondo tempo cambia tutto. Ballo Sport, un concentrato degli sport più spettacolari, ma anche no, coreografati dai più prestigiosi coreografi della scena internazionale, come quell’armadio color ebano di Ismael Ivo, col sorriso bianco brillante come gli abiti di scena, probabilmente con molti più denti dei trentadue dati in dotazione a noi comuni mortali.
Sono circa novanta i danzatori, per lo più scalzi, che danzano lottando e cavalcando, marciando e pattinando, sfidandosi a duello e scalando pareti invisibili. Corpi nudi o quasi, con fisici da urlo e piedi prensili, lucidi di sudore e carichi di energia. Ecco, questo è ciò che maggiormente ti entra dentro, l’energia dei protagonisti, che è contagiosa e totale e positiva. Un’energia pulita che ci sarebbe da fare in modo che tutti i ragazzi del mondo potessero goderne e crescere immuni così dalle sozzure al di fuori del Tempio. Un’energia così pulita da fare invidia a Greenpeace e a Legambiente messe insieme.
- Ballo Sport, prove generali
E dopo lo spettacolo, ancora prove, fino a dopo mezzanotte, sotto lo sguardo vigile e attento del Maestro
Se non fosse per il trucco di scena e qualche lustrino appiccicato sui corpi sudati, a vederli in jeans e maglietta, mica li riconosci. Hanno borsone a tracolla, capelli incollati dal gel, accendono i telefonini e finalmente si concedono un gelato. I più grandi persino una sigaretta. Qualcuna che è al suo debutto abbraccia una mazzo di fiori più grande di lei e la mamma ha ancora gli occhi lucidi. A vederli così sembrano ragazzini normali. E invece no, sono i ragazzi dell’Accademia Nazionale di Danza. Su di loro veglia discreto l’occhio vigile e attento del Direttore , l’étoile Margherita Parrilla, sacro terrore e profonda ammirazione di ogni ballerino. E dopo nove sere di spettacolo, domani si ricomincia con il Premio Roma, concorso che vede in gara ragazzi da ogni parte del mondo, in una sfida coloratissima a colpi di jetèe, turallèe e altre cose che finiscono in ée. Anche qui a guardare quelle gambette magre, quei corpi così esili, quasi trasparenti, delle ballerine che sembrano levitare sopra al palco grande, tanto più grande di loro, ti chiedi come sia possibile sfidare in maniera così eclatante le leggi di gravità e come possano essere così lievi e forti allo stesso tempo. Dopo la serata di gala, che verrà trasmessa il prossimo 20 luglio su Rai Uno, altri cinque giorni di prove intense e po via, si vola verso altri concorsi. Istanbul e Varna infatti atttendono quattro piccoli grandi danzatori e la loro immensa energia. Buon viaggio ragazzi e…in bocca al lupo!Sembrano persone normali....