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Piccoli Designer Crescono + Come Organizzo il Processo di Design {step by step}

Da Topogina

Da quando ho annunciato la mia avventura col blog design ho ricevuto alcuni contatti da parte vostra e quindi è bene parlarne qui sul blog. Come alcune sanno, sto mettendo su un blog dedicato al blog design che contenga giusto qualche esempio del mio lavoro oltre alle condizioni d’uso e come organizzo il mio lavoro.
Piccoli Designer Crescono + Come Organizzo il Processo di Design {step by step}
Quando mi è venuta l’idea di mettermi a disegnare blog, ho chiesto ad alcune amiche il loro parere e mi hanno detto che ero matta. Ho pensato “forse non c’è mercato”. Ma visto il numero crescente di blogger che seguono il mio corso e quante stanno trasformando il proprio blog in lavoro, non mi sembrava possibile.
Invece mi hanno detto che ero pazza perché non lavoro come gli italiani e questi ultimi mi avrebbero fatto sclerare {che donne preveggenti!!}.
Ho risposto che mi sarei organizzata bene il lavoro, come ho imparato dagli anglosassoni, e che tutto sarebbe andato per il meglio {che donna ottimista!!}
Quindi ho condotto un’indagine di mercato in Italia e mi sono venuti i capelli bianchi:
  • web designer e programmatori che si lamentano dei clienti italiani {che vogliono tutto subito e poi non rispondono alle email per settimane e non pagano} e che si sputtanano fra di loro;

  • ragazze che disegnano elementi grafici per hobby e lo fanno gratuitamente {in cambio di link e donazioni};

  • altre che lo fanno per hobby ma senza specificare nè tariffe nè condizioni d’uso sui loro siti.

“Insomma, siamo in Italia, che ti aspettavi?” hanno risposto le mie amiche.  Mi aspettavo il solito ‘quaquaraqua’ italiano ma non una giungla tale!!
Della serie ‘non ti curar di loro ma guarda e passa’ non mi sono fatta abbattere, anzi, mi sono ispirata ai blog designer d’oltremanica e creato le mie belle condizioni d’uso. Dopo tanti anni lavorando con e per aziende multimilionarie straniere, sarei stata in grado di gestire dei privati italiani, no?? {ho sudato una vita per prepararmi a questo gravoso compito…}
Eppure devo ammettere, pur a malincuore, che le prime esperienze di design con clienti italiani non sono andate come mi aspettavo {ma come preannunciato dalle amiche}.
Sarà che i miei clienti hanno letto le condizioni d’uso ma se ne sono fregati, sarà che mi aspettavo un maggior numero di interazioni creative invece di “non mi piace, ispirati invece allo stile di quest’altro designer”, sarà che essendo le prime volte ho chiuso un occhio o forse due, sarà che la mia etica professionale da anglosassone è finita giù per il cesso assieme al mio spirito organizzativo, ci sono state volte in cui sono andata in confusione!
Chi mi conosce, ma anche voi amiche del blog, sapete quanta passione ci metta nel fare le cose. Eppure non era mai abbastanza. Ho fatto degli errori, certo, sono stata troppo accomodante e me lo sentivo dentro che stavo sbagliando {avete presente quella vocina interiore che vi dice “ne ho avuto abbastanza?” Ecco, quella!}
In conclusione, il progetto di blog design scalpita per diventare un lavoro a tempo pieno e devo iniziare a fare le cose per bene seguendo direttive precise sia per gli italiani che per gli stranieri.
Un’amica avvocato mi sta aiutando a rendere tutto legale dal punto di vista fiscale e del copyright e abbiamo messo insieme un modulo d’ordine.
Avere chiaro come si svolgerà il nostro lavoro insieme mi sembra la cosa migliore e ci aiuterà a non perdere tempo in seguito.
Cambiare può essere stressante e far paura, è importante chiarirvi le idee {poche e chiare} su cosa volete dal nuovo blog, il messaggio da trasmettere, le nuove tinte e la scelta dello stile. Dedicate almeno un paio d’ore a rispondere la mio questionario, a cercare ispirazione in rete e pinnare alcune foto i cui colori e forme vi ispirano.
Una volta ricevuta la vostra Inspiration Board, la maggior parte del vostro lavoro è finito. Rilassatevi e lasciate fare a me.
Qui di seguito vi riporto il processo di design in versione semplificata {vedi versione integrale}. Io lavoro così, se non vi piace, vi basta scegliere un designer diverso. processo di design
Se vi sembro troppo troppo dura, provate a mettervi nei miei panni. Sappiate che lo faccio per tutelare il mio lavoro, la mia professionalità e il mio tempo libero, che per me è la risorsa più importante.
Ci tengo a specificare che non ho nulla contro gli italiani ma chi ha lavorato all’estero sa che noi italiani ‘o famo strano’ e che le mie parole non sono riferite a nessuno in particolare.
Voi che realizzate le vostre creazioni anche su commissione, come vi organizzate per il processo creativo? Avete qualche consiglio da condividere con me? È mai capitato che un cliente cambiasse idea nel bel mezzo della produzione? E come vi siete comportate?
Attendo i vostri consigli allora!   Piccoli Designer Crescono + Come Organizzo il Processo di Design {step by step}

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