Piccoli disastri casalinghi

Cosa succede quando Scribacchina passa più tempo col basso a tracolla che col ferro da stiro in mano?

Succede che si sveglia un mattino, apre l’armadio e si rende conto che non ha più niente da mettersi addosso; che tutto il resto (jeans, gonne, camicie, maglie, magliette e quant’altro) giace abbandonato come massa informe su una sedia – sì, proprio la sedia dello studio: quella che per uno scherzo del caso sta vicino all’amplificatore del basso.
Interessante accostamento di dovere e piacere.

E’ lì, il cumulo di tessuti colorati: osserva quello che accade attorno a lui, ascolta ogni minimo rumore e suono.
Silenzioso, comprensivo come pochi.
E intanto aspetta, con infinita pazienza, il colpo di vapore che gli ridarà forma e portabilità.

In questa situazione – che abitualmente si accompagna ad una sveglia tardiva -, Scribacchina trafelata stacca il cervello, prende dal fondo dell’armadio una delle vecchie magliette abbandonate da anni, la indossa e in meno di 30 secondi si ritrova al volante del catorcio a quattro ruote, direzione Redazione.
E solo quando sente su di sé gli sguardi esterrefatti di chi la circonda inizia a rendersi conto che – forse – era meglio mettere una maglietta spiegazzata anziché la mostruosa t-shirt presa al concertone che gli Iron Maiden tennero nel 1999 al Pala-qualcosa di Milano.

Un’immagine può descriverla meglio di mille parole. Di fronte è identica alla copertina del doppio album sfornato in quel periodo dagli IronS:

Comodissima, simpaticamente spaventosa, questa t-shirt tanti anni fa era la mia maglietta da lavoro: una sorta di portafortuna nelle peregrinazioni lavorative tra un concerto e un’intervista. E’ la stessa maglietta che a un’edizione del Clusone Jazz strappò uno sguardo torvo a Gianluigi Trovesi.

Seriamente parlando: credo sia giunta l’ora di lasciare questo genere di maglietta ai posteri…
E quando, dopo aver raccolto il bucato, mi verrà la tentazione di farne una pigna e abbandonarlo al suo destino, farò meglio a rivedere il seguente video e a farne buon uso: