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Piccoli editori ed editori a pagamento: 0111 vs WD

Creato il 25 giugno 2010 da Rox186
Ho pensato per giorni se fosse o meno il caso di pubblicare questo post; adesso che i toni sembrano essersi abbassati voglio esprimere la mia opinione sul caso che vede contrapposta la mia casa editrice, la 0111 Edizioni, al sito Writer's Dream.
Lo faccio qui sul mio blog, e non sul forum dell'uno o dell'altro, perché è territorio neutro e così nessuno mi verrà a dire che non mi sono presentata o che non ho il diritto di postare, perché è una vicenda che, purtroppo, si sta combattendo anche così.
Cosa è accaduto?
Beh, il WD ha inserito la 0111 nella lista degli editori a pagamento, sulla base di criteri che comunque sono ben specificati anche se magari poco condivisibili per ragioni che poi andrò a spiegare; in seguito è uscito un articolo su "Il giornale" che classificava la 0111 a pagamento sulla base di informazioni dedotte, o almeno così sembra, dallo stesso WD; se con il loro consenso o meno, è questione controversa.
La 0111 ha reagito (come era nel suo diritto, comunque, dato che pare che ci siano dei danni economici) e ora si è arrivati a due forum che si fanno la guerra con insulti e minacce di querele.
Allora, ecco la discussione su WD da cui tutto ha avuto origine:
http://writersdream.org/forum/viewtopic.php?f=16&t=199
E questo è il conseguente comunicato stampa di reazione di 0111:
http://www.0111edizioni.spruz.com/pt/Il-caso-RandoWD-12.31.2012/events.htm?a=&
Qui invece c'è l'articolo de "Il Giornale" (nel quale, per altro, il nome della casa editrice è riportato in maniera scorretta, ma si parla della 0111):
http://www.ilgiornale.it/cultura/editoria_pagamento_black_list_sfrutta_esordienti/16-03-2010/articolo-id=429875-page=0-comments=1
Ora, se ci siano effettivamente gli estremi per intentare un'azione legale e contro chi non lo so e non m'interessa; probabilmente gli estremi ci sono, per lo meno in relazione a certe e-mail che creano danni alla 0111 (vedi comunicato stampa).
Quello che mi ha lasciata assolutamente sconvolta è l'aggressività con cui entrambe le parti hanno condotto questa faccenda sul web, un luogo pubblico! Decisamente si è andati contro il pudore e il buon senso; e, cosa peggiore, come autrice mi sento danneggiata, perché l'immagine della mia casa editrice si sta guastando.
Spero che WD e 0111 se ne rendano conto e decidano di continuare questa battaglia tra di loro e in privato.
Detto ciò, veniamo ai criteri del Writer's Dream, secondo i quali sono case editrici a contributo quelle che chiedono sempre contributi, sotto forma di acquisto copie, editing, isbn o quant'altro.
Vabbé, ci sta benissimo; io renderei la cosa un po' più complessa, ma loro sono liberissimi di fare ciò che vogliono.
Secondo questi criteri 0111 è a pagamento? Chiedo scusa se ora renderò pubblica una clausola del mio contratto, ma devo farlo per amore di chiarezza: lo è se non si è capaci di promuoversi, perché si hanno un tot di copie in contovendita di cui bisogna venderne almeno una parte. E' chiaro che lo scrittore che non è in grado di organizzare presentazioni o di farsi pubblicità tra parenti e amici queste copie se le deve comprare da sè.
C'è poi la questione dell'editing: se il romanzo ha bisogno di editing bisogna acquistare una quantità di copie (che comunque vengono poi utilizzate per scopi promozionali) per pagarlo.
La 0111 non fa editing; c'è scritto a caratteri cubitali sul loro sito; purtroppo l'editing è una cosa che costa. Io ho spedito loro con questa consapevolezza; ma personalmente rileggo il libro cinquecento volte e poi lo faccio anche leggere a un'altra persona; quindi a me non hanno chiesto soldi per l'editing.
Ergo: ho pagato per pubblicare con 0111? No, nemmeno un centesimo.
La 0111 quindi non è paragonabile ad altri che ti chiedono di sborsare migliaia di euro per pubblicare; non è una casa editrice perfetta, ma tenta di dare a più autori possibili l'opportunità di pubblicare; e per ottenere questo deve necessariamente ridurre i rischi (quindi prime tirature limitate, almeno un tot di copie vendute, niente editing). Io pubblico con loro con questa consapevolezza.
Il WD è poi libero di classificarla a pagamento; ripeto, ognuno può fare ciò che vuole, siamo in democrazia; anche se forse i criteri di classificazione andrebbero resi un po' più complessi proprio per includere queste situazioni che non sono nè da una parte nè dall'altra.
Comunque, tanto per chiarire: io non sono contro nè 0111 Edizioni nè WD; ammiro l'operato di entrambi e l'aiuto che danno agli scrittori e alla cultura (e in questo paese ce n'è tanto bisogno, considerando che metà telegiornale ieri era incentrato sulla partita dell'Italia!). Sono rimasta delusa dall'asprezza del loro scontro, che mi pare tanto una guerra tra poveri.

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