Se il nome di Will Eisner è stato associato ad uno dei più prestigiosi premi dedicati al fumetto, un motivo c’è. Il decano degli autori di graphic novel, scomparso nel 2005, ha saputo trasmettere ad intere generazioni le sue storie, attraverso una peculiare sensibilità che molti illustri colleghi gli invidieranno sempre.
Il volume “Piccoli Miracoli” (Fandango Libri, 16 Euro) sintetizza mirabilmente la maestria di Eisner nel cogliere e raccontare le piccole storie quotidiane. I semplici spaccati della vita di Dropsie Avenue, il quartiere dove crebbe il giovane Will, tornano in vita grazie ai prodigi dell’arte sequenziale che, con maggior garbo rispetto ad un romanzo, accoglie il lettore nella vicenda, raccontandola non solo attraverso i testi ma – soprattutto – con le espressioni e la gestualità dei personaggi.
La graphic novel si articola in quattro racconti presi dalla vita di tutti i giorni. Nell’introduzione, lo stesso autore filosofeggia poeticamente sul valore dei ricordi e su quanto certi avvenimenti riempiano di meraviglia anche dopo che sono trascorsi molti anni. Nelle storie del volume, in effetti, è proprio il “miracolo” il protagonista: quell’elemento inaspettato, non necessariamente di natura prodigiosa, giunto a cambiare le carte in tavola, stravolgendo le sorti dei personaggi. E i miracoli, secondo Eisner, si celano quasi sempre nella natura umana, così versatile e proteiforme da essere completamente imprevedibile. Come in larga parte della produzione del maestro Will – almeno per quanto riguarda il ciclo di Dropsie Avenue – l’obiettivo è puntato su figure umane fragili e in lotta per la sopravvivenza. Personaggi talvolta appena delineati che magicamente riescono a raggiungere livelli di profondità difficili da descrivere.
I “Piccoli Miracoli” sono dunque anche storie come queste, scorci di letteratura illustrata che nessuno dovrebbe lasciarsi sfuggire.
@MarcoRagni