Il pistacchio, questo piccolo tesoro verde siciliano.
E' presente in particolari zone della Sicilia, spesso di origine vulcanica, che conferiscono al frutto un sapore davvero unico e speciale. Noi siciliani siamo legati spesso alla regionalità dei prodotti che la terra ci fornisce, o ci forniva, visto che oggi è più difficile trovare un buon prodotto semplicemente girando per i mercati rionali. L'esclusività di certi prodotti è diventato un business che non è facile controllare se non si conoscono bene le materie prime.
Il pistacchio, a Palermo viene utilizzato quasi esclusivamente nell'ambito dolciario, ma nel resto della Sicilia sud-orientale fa parte di tantissime preparazioni gastronomiche che svariano dall'antipasto al dolce. E di dolci parleremo oggi. Di un dolce all'apparenza semplicissimo ma che se non viene fatto con amore, sarà impossibile da apprezzare.
Violetta, nick di un'amica siciliana appassionata di cucina, mi mostrò tempo fa questi piccoli gioielli a cui subito feci l'occhiolino. Erano semplicemente fantastici da vedere, immaginatevi da assaporare. Non disponendo sempre di pistacchi di ottima qualità, Milano non è certo la Sicilia quando si tratta di cercare determinate materie prime, ripiegavo sui viaggi di amici o colleghi che tornando dalla Sicilia, spesso portavano con se questi fantastici dolcetti, spesso abbinati anche alla versione con mandorle, più diffusi a Palermo e provincia. Ma alla prima occasione in cui avrei recuperato dei pistacchi di ottima qualità, la promessa di rifarli in casa sarebbe stata mantenuta.
La ricetta originale di Violetta la potete trovare QUI(cliccate per aprire il link) servono davvero pochissimi ingredienti, ma la preparazione deve essere assolutamente rispettata, altrimenti ciao ciao peccatucci.
Qui di seguito gli ingredienti per una ventina di dolcetti:
- 300 gr di pistacchi di Raffadali( ovviamente non sempre sarà possibile recuperare questa tipologia di prodotto)
- 170 gr di zucchero a velo
- 30 gr di miele delicato ( io ho usato quello di acacia )
- gli albumi di due uova
- i semi macinati di 2 capsule di cardamomo ( è indispensabile, ne esalta magnificamente i profumi ed i sapori )
- 150 gr di zucchero a velo per modellare i dolcetti
Avvalendosi di un tritatutto ( se avete il bimby meglio ancora) tritate grossolonamente i frutti con lo zucchero a velo ed i semi macinati di cardamomo. Quindi aggiungete gli albumi ed il miele e con piccoli colpi di mixer amalgamate tutto. Se non avete il mixer aiutatevi con un cucchiaio di legno od un leccapentole.
Formate con i palmi della mano delle piccole pallottole grandi quanto una noce e passateli nello zucchero a velo per modellarli e fargli assorbire lo zucchero stesso. La consistenza sarà appiccicosa, non preoccupatevi, va bene così. Con le punte delle dita pizzicate la superficie dei dolcetti come in foto, creando due solchi. Disponeteli su una placca foderata di carta forno e copriteli con altra carta forno e fateli riposare almeno 6 ore, come descritto nella ricetta originale. Una notte intera sarebbe meglio. Io non volendo consumare tutti i pistacchi ho fatto metà dolcetti così ed altrettanti sostituendo i pistacchi con delle mandorle pelate intere. Stesso risultato con sapore meno avvolgente ma più delicato. E di più facile realizzazione, vista la facilità con cui si possono trovare in circolazione.
Trascorse le almeno 6 ore di riposo, si cuociono in forno statico a 170 gradi per non più di 15 minuti, dipende sempre dalla tipologia di forno che si possiede. Questi dolcetti gonfieranno leggermente durante la cottura e sprigioneranno un aroma incredibilmente fruttato e speziato allo stesso tempo per la presenza del cardamomo.
Lasciateli riposare almeno un giorno, solo dopo potrete assaporarne l'eccezionale sapore ed i profumi intensi e delicati allo stesso tempo del pistacchio.
E' un piccolo tesoro di inestimabile valore gastronomico il nostro pistacchio di oggi, e ci tengo davvero in modo particolare a ringraziare la mia amica per avermi fatto conosce una ricetta così speciale.
Arrivederci a presto!