Titolo: Piccolo mondo antico
Autore: Antonio Fogazzaro
Anno: 1895 (Prima Edizione Originale)
Un romanzo lo si può commentare in molti modi.
Il modo meno libresco è viverlo.
Rileggendolo dopo anni, ad esempio. Confrontando l’attuale modo di “sentire il libro” rispetto alla prima lettura.
“Piccolo mondo antico” io l’ho letto e apprezzato durante gli anni del liceo e oggi lo riscopro in tutta la sua complessità.
Come romanzo d’amore, nell’evoluzione del rapporto tra Franco e Luisa. Nello scontro di due personalità così diverse: idealista, romantico e credente il primo; razionale, dura e al tempo stesso fragile la seconda.
E come romanzo storico, ambientato nella seconda metà dell’Ottocento, sotto la dominazione austriaca.
Nel conflitto ideologico e politico tra il mondo antico dei conservatori filo-austriaci e il mondo moderno di patrioti e liberali.
Nel conflitto generazionale tra la “Marchesa” da un lato e Franco e Luisa dall’altro.
Poi conosco un altro modo per vivere da protagonisti un romanzo.
Ad esempio recarsi sul luogo che è il teatro della storia narrata.
In questo caso: Valsolda e Oria, sul Ceresio, più conosciuto come lago di Lugano.
Respirare la bellezza del paesaggio.
Immaginare di partecipare ai fatti stessi; indugiare presso la villa di Fogazzaro e ripensare anche ai personaggi non protagonisti: lo zio Piero, il Pasotti, il Gilardoni e le sue sedute spiritiche.
E sentire di trovarsi su un percorso di scrittori che le atmosfere lacustri hanno interpretato in modo originale. Da Manzoni e Fogazzaro, via via, fino ai giorni nostri, passando attraverso Piero Chiara fino alle declinazioni noir di Raul Montanari e a quelle “pop” di Andrea Vitali.
E c’è un altro modo ancora per rileggere un romanzo.
Interpretarlo fino in fondo. Creando una storia propria, deformando un’ispirazione, distorcendo una suggestione.
Senza pretesa alcuna, naturalmente, di fronte a un capolavoro della letteratura.
Io l’ho fatto in un racconto (il secondo nella raccolta linkata) che trae spunto dalla tragedia che colpisce – in modo così diverso, suscitando reazioni antitetiche – Luisa e Franco: la perdita di Maria, chiamata Ombretta da un’aria di Rossini, la figlioletta che muore annegando nel lago.
Anche questo è un modo per commentare un romanzo che ti ha preso. Un romanzo che è entrato dentro …
… Bruno Elpis
Le foto sono di Ilaria Spes