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PICCOLO MONDO ANTICO - di Antonio Fogazzaro

Creato il 08 aprile 2013 da Ilibri
PICCOLO MONDO ANTICO - di Antonio Fogazzaro PICCOLO MONDO ANTICO - di Antonio Fogazzaro

Titolo: Piccolo mondo antico
Autore: Antonio Fogazzaro
Anno: 1895 (Prima Edizione Originale)

 

Un romanzo lo si può commentare in molti modi.

 

Il modo meno libresco è viverlo.
Rileggendolo dopo anni, ad esempio. Confrontando l’attuale modo di “sentire il libro” rispetto alla prima lettura.

 

Piccolo mondo antico” io l’ho letto e apprezzato durante gli anni del liceo e oggi lo riscopro in tutta la sua complessità.

Come romanzo d’amore, nell’evoluzione del rapporto tra Franco e Luisa. Nello scontro di due personalità così diverse: idealista, romantico e credente il primo; razionale, dura e al tempo stesso fragile la seconda.

E come romanzo storico, ambientato nella seconda metà dell’Ottocento, sotto la dominazione austriaca.

Nel conflitto ideologico e politico tra il mondo antico dei conservatori filo-austriaci e il mondo moderno di patrioti e liberali.

Nel conflitto generazionale tra la “Marchesa” da un lato e Franco e Luisa dall’altro.

Poi conosco un altro modo per vivere da protagonisti un romanzo.

Ad esempio recarsi sul luogo che è il teatro della storia narrata.

In questo caso: Valsolda e Oria, sul Ceresio, più conosciuto come lago di Lugano.

lagoceresio

 

campanile

 

Respirare la bellezza del paesaggio.

 

Immaginare di partecipare ai fatti stessi; indugiare presso la villa di Fogazzaro e ripensare anche ai personaggi non protagonisti: lo zio Piero, il Pasotti, il Gilardoni e le sue sedute spiritiche.

villafogazzaro

E sentire di trovarsi su un percorso di scrittori che le atmosfere lacustri hanno interpretato in modo originale. Da Manzoni e Fogazzaro, via via, fino ai giorni nostri, passando attraverso Piero Chiara fino alle declinazioni noir di Raul Montanari e a quelle “pop” di Andrea Vitali.

E c’è un altro modo ancora per rileggere un romanzo.

Interpretarlo fino in fondo. Creando una storia propria, deformando un’ispirazione, distorcendo una suggestione.

Senza pretesa alcuna, naturalmente, di fronte a un capolavoro della letteratura.

Io l’ho fatto in un racconto (il secondo nella raccolta linkata) che trae spunto dalla tragedia che colpisce – in modo così diverso, suscitando reazioni antitetiche – Luisa e Franco: la perdita di Maria, chiamata Ombretta da un’aria di Rossini, la figlioletta che muore annegando nel lago.

Anche questo è un modo per commentare un romanzo che ti ha preso. Un romanzo che è entrato dentro …

… Bruno Elpis

Le foto sono di Ilaria Spes

  

  

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