Roberto parretta da La Gazzetta dello Sport
Ci sono il Golden Boy e Mozzarella, ci sono Ugo e l’Avatar, il Citta e Tonimi l’artista. Ma anche Giulio che sta per diventare papà e l’inglese di Cecina. Nick Mallett ha portato in Nuova Zelanda un nutrito gruppo di giovani al primo Mondiale.
A dir la verità, qualcuno giovane non è che lo sia più. «In effetti ho 25 anni…». Il sorrisone illumina Fabio Semenzato, da sempre «Mozzarella», e diventa più grande quando gli si ricorda che è stato votato come secondo miglior giocatore del Torneo, alle spalle di Masi. «Ancora mi viene da ridere…». Bravo, modesto, autoironico. (…)
Mozza si gioca il numero 9 con l’altro esordiente, Edoardo Gori. Nato a Borgo San Lorenzo, ha iniziato nel settore giovanile del Gispi, dove è rimasto fino all’under 16. Poi è passato ai Cavalieri. E in realtà si chiama… Ugo. «Sostiene mia mamma Susanna di averlo inventato lei, quando facevo ginnastica artistica, fra in 7 e gli 11 anni. Specialità? Parallele. A rugby ho cominciato a 5-6 anni e al campo c’erano altri Edoardo: l’allenatore Luciano Lupetti dice di averlo inventato lui».
Paul Derbyshire è coetaneo di Mozza, papà inglese e mamma di Cecina, in Nazionale ha esordito nel 2009. «Dall’Italia non mi sono portato dietro niente. A me basta che ci sia sempre un caffè decente, abbiamo trovato una buona macchinetta e sono contento».
Il più piccolo è invece il ventenne Tommaso Benvenuti. «L’ultima raccomandazione di mamma riguardava un tatuaggio, ma non penso me lo farò».
II romano-viterbese Ricky Bocchino, detto Avatar per la somiglianza col protagonista del film, dovrà dimostrare che un italiano può tornare a vestire con successo il numero 10 azzurro. «Credo di aver convinto Mallett durante il ritiro estivo».
Lorenzo Cittadini invece tre anni fa si era distrutto tibia e perone. Ora la preoccupazione è un’altra. «Sono di palato esigente, ma qui in albergo fanno bene la pasta».
Tommaso D’Apice, che suona chitarra e batteria (infastidendo, più che intrattenendo, dicono i suoi vecchi compagni di stanza e coinquilini) è di Benevento e ha condiviso il ritiro con il cugino Josh Furno. Lo scorso 13 agosto, nel suo esordio a Cesena, quando è entrato nei minuti finali con la maglia numero 16, in pochi hanno notato una piccola scritta col pennarello sul numero 1: «Papà». Tommi ha perso da poco papà Giovanni.
Giulio Toniolatti sta invece per diventare papà. «Qui a Nelson mi è arrivata la notizia che sarà un maschio. Priscilla non è potuta venire». Lo chiameranno Nelson.