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Pictures of you - 24

Creato il 01 gennaio 2011 da Baffo1971
Inviato il messaggio, Fyodor riprese la preghiera. Immerso nel ripetere le orazioni tradizionali dei Messaggeri del Verbo, la mente libera da ogni pensiero, Fyodor si ritrovò senza volerlo a rivedere se stesso bambino, ai tempi del campo di lavoro sul pianeta Terra. Aveva imparato ad amare quelle forme dell'architettura, i loro colori, le luci, quel profumo unico dell'aria... un profumo che non aveva mai più ritrovato su nessun altro pianeta conosciuto. Il suo pianeta, madre Terra. Sebbene quelli fossero anni di tormenti per la sua famiglia, ne aveva ricordi dolci, un po' sbiaditi nella memoria, sì, ma nel complesso piacevoli, anche se lo raggiungevano sempre misti ad un un po' di malinconia, mista al desiderio di poterci ritornare. Ricordava i tramonti estivi, quando il clima era caldo e piacevole alla pelle, quando sua madre lo chiamava nella baracca per la cena, dopo lunghe corse nel campo ghiaioso e sull'asfalto di una volta, o dopo le innumerevoli partite al gioco dell'elastico, faticosissime. Ed all'improvviso l'immagine della madre piena di premure e di affetto, mentre lo coccolava, gli apparve agli occhi: la rivedeva nella sua figura possente, dopo che gli aveva fatto il bagno e lavati i capelli, con quei saponi dagli strani colori e dai profumi aspri, tipici dei campi di lavoro; e risentiva le sue mani che sfregavano sulla sua testa bagnata, e contro il telo bianco che usavano per asciugarsi dopo i lavaggi. Gli sembrò di rivivere un momento come allora... sentì la giovinezza di un tempo scorrergli nelle vene... Inspirò l'aria della stanza, ma ne rimase deluso: non aveva alcun sapore, pensò. Nulla a che vedere con l'aria della sua giovinezza sulla Terra. Si accorse in pochi istanti che il flusso del suo sangue aveva di nuovo invertito la rotta... e sorrise, pensando a sua madre, laggiù, lontana, chissà dove... ed a tutti i suoi avi, che fino ad allora si erano tramandati il segreto di famiglia e tutto ciò che ne derivava. Sorrise di nuovo e rivide ancora se stesso all'età di dieci anni, quando scoprì quel segreto in tutta la sua forza dirompente, senza capirne la portata, un giorno dell'inverno rigido e cupo di tanti anni prima. Oggi, mentre continuava a veder scorrere le immagini di se stesso davanti agli occhi, aveva finalmente capito fino in fondo quanto importante era la sua missione.
Era l'ultimo giorno dell'anno, mancavano pochi minuti al 1972, ed in fondo pochi anni ancora al cambio di Era. Quei pochi anni che lo separavano dalla liberazione dell'Umanità... o almeno questo era il suo sogno.
Smise di sognare ad occhi aperti, e pensò a Yarki, alla sua giovinezza, invidiandola un poco, per l'energia che a lui ormai veniva a mancare. "In fondo lui ha l'energia, ma io ho l'esperienza... e non farei cambio per nulla al mondo!", pensò tra sè e sè. "Quando puoi permetterti di rivedere le immagini di te stesso, sentendo il cuore stringersi mentre ricordi le cose tue, mentre torni a sognare i bei tempi che furono, mentre riesci a sentirti vivo per te stesso e per la natura che ti circonda, senza alcun vincolo, senza alcun debito se non verso te stesso... allora puoi dire di essere davvero un uomo libero. E non devi nulla a nessuno. Questo sarà il futuro dell'Umanità intera. Il fallimento non è previsto...".
Chiuse gli occhi lentamente... e si addormentò, mentre sua madre gli stava leggendo l'antica favola terrestre di un piccolo bambino di legno che, dopo averne fatte di tutti i colori, si riscattò e divenne un essere umano, di carne, ossa, sangue e sentimenti.

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