Piede cavo - Getty
Il piede cavo è una malformazione congenita o acquisita dell’area di appoggio del piede, una condizione che provoca molteplici difficoltà motorie e disturbi che si ripercuotono anche sulla colonna vertebrale.
Si può intervenire chirurgicamente, ma come? Abbiamo chiesto all’ortopedico Dott. Augusto O. Morandi qual è l’intervento chirurgico più indicato alla cura del piede cavo, e lui ha risposto così:
“Per il piede cavo non esiste un solo intervento risolutivo, perché le caratteristiche morfologiche e biomeccaniche di questa malformazione si manifestano solitamente con un quadro clinico molto vario che comprende un piede rigido, non ammortizzato, instabile per appoggio in supinazione sulla colonna esterna, e caratterizzato da frequenti episodi di cedimento in inversione (frequenti traumi distorsivi).
È inoltre presente un sovraccarico delle teste del 1° e 5° metatarsale con ulcerazioni (ipercheratosi plantare) ed una progressiva retrazione in griffe delle dita, con rigidità articolari e verticalizzazione delle teste dei metatarsali centrali con metatarsalgia centrale. Sono frequenti anche le tendinopatie inserzionali, in termini tecnici dette iperostosi calcaneali da entesopatie achillee.
Proprio per la varietà e la complessità di questi sintomi non si può parlare di un intervento chirurgico standard per il piede cavo, ma bisogna valutare caso per caso dove e come intervenire.”
Per avere maggiori informazioni, contatta l’ortopedico Dott. Augusto Odoardo Morandi.