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&appId;&version; TweetQuesto storico film girato nel 1981 dal Maestro Marino Girolami ha parecchi meriti, primo fra i quali quello di aver dato il via alla fortunata serie di Pierino che, nonostante ne siano state fatte anche versioni senza di lui, sarà sempre associata al volto inconfondibile del grande Alvaro Vitali. Tipico barzelletta-movie vale a dire un film dalla trama esilissima le cui scene sono legate assieme da storielle divertenti e spesso sboccate, questa pellicola incassò nell’anno d’uscita ed in quello successivo la sbalorditiva cifra di circa dieci miliardi di lire! Come vi dicevo il contenuto del film è assai limitato ma ciò non toglie che nei suoi ottantotto minuti di durata più d’uno sia il motivo per il quale spendere una sana e liberatoria risata. Il canovaccio è tutto incentrato su Pierino (Alvaro Vitali) eterno ripetente di una indefinita classe delle elementari; vessato dai continui rimproveri della sua maestra la signorina Mazzacurati (Sophia Lombardo) non le lesina certamente ogni tipo di scherzo a causa di uno di questi l’insegnante finisce addirittura per rompersi un braccio. Uscito da scuola il nostro si reca a mangiare ed a “aiutare” i suoi genitori , il padre Aristide (Enzo Liberti) e la madre (Deddi Savagnone), nell’osteria di famiglia, lì si incontra anche con il nonno (uno splendido Riccardo Billi) e con la smorfiosissima sorella Susanna (Susanna Fassetta). Quest’ultima è legata sentimentalmente ed eterna promessa sposa ad un fidanzato alquanto sfigato Luigi (Walter Margara) anch’esso vittima di parecchie burle da parte del protagonista. Tornato a scuola Pierino trova al posto dell’infortunata maestra di ruolo una supplente davvero fica (la scintillante e vasodilatatoria Michela Miti), inquadrata spesso di spalle con l’andatura ancheggiante tipica di chi indossa scarpe con i tacchi alti e vestita di rosso, la nuova maestra è spesso accompagnata da una sua musichetta di sottofondo che, se mai fosse possibile, accresce ancor più il suo irresistibile sex-appeal. Mitica la scena nella quale alla Miti cadono alcuni fogli dal registro e Vitali, insieme ad alcuni suoi compagni di classe, accorrono per “darle una mano” ed intanto si danno una gran bella occhiata alle gambe velate dalle autoreggenti della sensualissima supplente. Ma le grazie della nuova arrivata non sfuggono certo agli altri insegnanti sopratutto al professore di ginnastica Celani (Michele Gammino), aitante e perennemente abbigliato con una splendida tuta blu (quelle senza alcun marchio che avevamo noi che siamo andati a scuola negli anni settanta) il giovane sportivo fa una corte spietata alla splendida supplente ma il buon Pierino si frapporrà con decisione e successo ai suoi tentativi di conquistarla. La pellicola si conclude con il nostro eroe che, trascinato davanti al corpo insegnanti per scusarsi delle sue continue marachelle, sembra decisamente pentito ma, quando gli viene chiesto almeno un gesto di pentimento, lui non si fa sfuggire l’occasione per fare quello dell’ombrello. Almeno due fra le innumerevoli e sfavillanti gags di questo film vanno assolutamente ricordate; l’incontro di Pierino con la prostituta che gli promette di portarlo in paradiso con il 69, e la telefonata al dottore su come assume il medicinale. Titolo di assoluto culto per ogni vero appassionato del cinema di genere questo Pierino contro tutti è destinato ad occupare uno spazio di spicco assoluto nella storia della cinematografia italiana.