"Pierino, grande e grosso com’è, è il solito ripetente. A scuola sfoga la sua irrequietezza con battute, scherzi buffi, impertinenze alle spalle del maestro che lo ha preso di mira e che naturalmente diventa la sua vittima designata. Anche i suoi compagni sono continuamente provocati e fatti oggetto di scherzi assai pesanti. Vive con il padre ex portantino che con un imbroglio è riuscito ad essere titolare di una farmacia, con una madre, troppo materna, ed una nonna che, quanto a salacità, è degna del nipote." (Yahoo Movies)
Girato completamente in presa diretta, con fotografia inesistente e montato con molta probabilità in pochissimi giorni, il film interpretato dallo storico attore-doppiatore toscano (fu la voce di Oliver Hardy dopo la dipartita artistica di Alberto Sordi) mutua vistosamente il meccanismo narrativo del titolo ispiratore – il divertente Pierino contro tutti (1981) con Vitali - valicando tuttavia quei pur minimi confini "di rappresentabilità" che l’opera di Laurenti sembrava imporsi.
La battuta a doppio senso con riferimenti sessuali diviene così la norma, la rivalsa anarchico-infantile sulle istituzioni inesistente. Si designa un materiale esplosivo più nella forma che nella sostanza, ma sempre cosciente di rifiuto referenziale ad un eventuale pubblico under 14.
Peccato, se Ariani avesse imposto meglio il suo personaggio e Lenzi avesse curato con sufficiente interesse la regia, saremmo di fronte ad una valida alternativa al Pierino ufficiale. In questi caso parliamo di un simpatico prodotto, dalla veste piuttosto amatoriale, con un ottimo cast di comprimari (la sora Lella, Mario Brega, Renzo Montagnani, Didi Perego, Jenny Tamburi) adatto comunque ad una visione disimpegnata e distratta.
YouTube Video