Magazine Cinema
Cannizzaro è un documentarista giramondo italiano.
-Ossigeno
Italia 2012 - documentario - 57min.
Agrippino Costa (ladro d'arte, lavoratore occasionale, brigatista, galeotto, poeta, pittore) si racconta di fronte alla telecamera del regista.
Si tratta di un documentario in forma di intervista dalla forma estremamente semplice: lunghi piani sequenza occupati sempre dal primo o primissimo piano di Agrippino Costa che si rivolge al regista (e ogni tanto direttamente a noi, guardando in macchina) raccontandogli la sua vita. La qualità del video è infima e l'asse è sempre inclinata. Fra una sequenza e l'altra ci sono brevissime inquadrature di intermezzo di paesaggi indefinitivi con effetto blur e accenni musicali. La camera è a mano, e l'unico movimento che fa è a inquadrare un piede malconcio di Costa, mentre racconta di come l'ha quasi perso per amputazione a seguito di un ferimento durante un tentativo di evasione. Finito il film, dietro ai titoli di coda che scorrono si vedono immagini serene di Costa che passeggia e gioca con i famigliari in un parco.
Le scelte stilistiche ben si adattano ad un'intervista che non ha bisogno di abbellimenti tecnici: basta il racconto di Costa, la sua vita rocambolesca che evoca sensazioni provate durante la lettura di romanzi d'avventura. Pone vari interrogativi etici sull'uso della violenza in carcere, sul fascismo delle istituzioni, l'uso della tortura verso i prigionieri più o meno consentito dagli organi competenti, le contraddizioni delle lotte armate brigatiste che raccoglievano nelle loro fila criminali e sbandati, l'assoluta anarchia del personaggio di Costa, spinto, nemmeno lui sa dove, da un'ansia di vivere talmente intensamente da non anteporre la ragione all'atto, con la conseguenza che per gran parte della sua vita si è trovato chiuso in gabbia. Le contraddizioni del personaggio, a tratti detestabile a tratti affascinante, emergono dai suoi racconti: a volte sembra scarsamente consapevole della gravità dei crimini commessi, altre volte sembra avere una capacità di interpretazione del reale ed un'introspezione propria dei grandi artisti, e la sensibilità non violenta di un uomo finalmente redento dall'amore per una donna: nella moglie pare aver trovato quell'ossigeno del titolo, evocato in un bel racconto conclusivo.
Ossigeno è un documento interessante che si impone come attuale proprio in questo periodo di forte discussione attorno al problema atavico dell'indegna gestione delle carceri nel nostro paese: ci riguarda tutti.
Voto: 2,5/5
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